Anche se hanno vissuto ben prima dell'epoca di Internet, queste donne e questi uomini santi danno un esempio che faremmo bene ad applicare anche oggi
Internet può essere un mezzo per fare molto bene, ma è anche un luogo pericoloso per le anime, offrendo tentazioni ad avidità e lussuria, all’uso di disumanizzare la retorica e ad abbracciare ideologie pericolose. E se il beato Carlo Acutis e il suo sito web sui miracoli eucaristici possono mostrarci il potere dell’evangelizzazione online, ci sono ancora ben pochi santi che hanno avuto accesso a Internet. La virtù, ad ogni modo, è tale indipendentemente dall’arena in cui viene praticata, e i santi possono offrirci preziose indicazioni su come perseguire la santità online anche se hanno vissuto molto prima dell’avvento di Internet.
Quando è meglio non leggere le repliche
San Giovanni Colobos (339-405) era un monaco nel deserto egiziano famoso soprattutto per la virtù dell’obbedienza. Quando gli venne detto di camminare per quindici chilometri fino al fiume ogni giorno per annaffiare un bastone da passeggio piantato a terra, Giovanni obbedì; dopo molti anni, il bastone fiorì e portò frutto.
Oltre che per l’obbedienza soprannaturale, Giovanni era famoso per il fatto di allontanarsi dalle persone che lo stavano infastidento o che discutevano tra loro. Si preoccupava per il fatto che sentire altri litigare avrebbe riempito la sua mente di negatività, e quindi quando la questione non aveva niente a che fare con lui si allontanava.
Molti di noi potrebbero assumere la stessa posizione online.
Quando la falsità dev’essere corretta con carità
Santa Caterina da Siena (1347-1380) è nota per la sua azione di correzione nei confronti del Papa e per averlo convinto a tornare dalla Francia a Roma. Quello che molti di coloro che invocano la laica domenicana italiana spesso dimenticano, però, è la gentilezza e l’umiltà con cui scrisse, dicendo una verità intransigente ma presentandola in un linguaggio tenero, amorevole e rispettoso.