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“Non essere triste”. L’ultimo messaggio di Don Pino prima di morire per Covid

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Don Pino Marelli.

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 05/03/21

Mons. Marelli del clero di Milano, dopo aver contratto la malattia, sentiva che la dipartita era vicina. E allora pochi giorni prima di morire ha lasciato un piccolo testamento spirituale

Ha voluto congedarsi dal mondo con un messaggio di speranza. Il prete milanese Don Giuseppe Marelli, dopo aver contrato il Covid ed essere stato ricoverato in ospedale, sentiva vicina la morte.

Era consapevole che le sue condizioni erano gravi e che aveva poche speranze di sopravvivenza. E così qualche giorno prima di spirare aveva scritto il suo “testamento di spirituale”. “Se fossi l’ultimo giorno”, così iniziava l’ultimo messaggio di Don Pino. 

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La sua storia è riportata da Riccardo Benotti in “Covid-19: Preti in prima linea” (Edizioni San Paolo 2021, pp. 464). 

Filosofo e giornalista

Monsignor Marelli nasce il 5 gennaio 1940 a Paderno Dugnano, a nord di Milano, ed è ordinato sacerdote il 28 giugno 1964. Laureato in Filosofia e giornalista pubblicista, è stato vicerettore del Collegio di Porlezza dal 1964 al 1965, direttore spirituale del seminario di Seveso dal 1965 al 1972, vicario parrocchiale a Varese dal 1972 al 1975. 

E’ stato direttore del settimanale “Luce” di Varese dal 1975 al 1979, e ha ricoperto il ruolo di parroco a Varese, Castellanza, San Giulio, Concorezzo. E infine, canonico maggiore effettivo del Capitolo della Basilica di Sant’Ambrogio di Milano dal 2016.

“Ti ho amato da sempre”

Prete appassionato, concreto e vicino alla vita di tante famiglie, don Pino ha fatto pervenire un messaggio ai familiari pochi giorni prima della morte per covid. 

«Se fosse l’ultimo giorno – scriveva Don Giuseppe – ecco le mie parole: O Dio vengo nella fede, nella speranza, nella carità. Ti ho amato da sempre. Vieni con Gesù, Maria e Giuseppe. E con tutti i miei cari. Sostienimi nella sofferenza. Perdona i miei peccati. E donami la gioia del tuo eterno amore». 

Il testamento spirituale di Don Pino proseguiva così: 

«Non essere triste. È la mia preghiera se fosse l’ultimo giorno. Sono molto sereno e in pace con il Signore che è l’unico Signore della mia vita». È deceduto il 30 marzo all’ospedale “Bassini” di Cinisello Balsamo.

La morte di Don Pino e il preannuncio della Risurrezione 

Don Mauro Barlassina, responsabile della Comunità Pastorale San Paolo Sesto, Parrocchie di Calderara, Dugnano, Incirano (Milano) commentava così il testamento spirituale dell’amico don Pino, all’indomani della sua scomparsa:

«Con affetto e nella preghiera esprimiamo ai familiari di don Pino  e di tutte le persone che hanno affrontato la morte in questi giorni la vicinanza della comunità con l’annuncio evangelico che ancora ieri abbiamo insieme accolto. “Io (Gesù rivolto a Marta sorella di Lazzaro) sono la risurrezione e la vita; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno”». 

«Rimanendo con Maria sotto la Croce, in attesa della Risurrezione, invochiamo la luce e rinnoviamo l’affidamento “tenendo fisso lo sguardo su Gesù” nella certezza che “oltre la Croce, splende la luce” perchè già nella morte di Cristo in Croce vi è la realtà, il preannuncio della resurrezione» (comunitapaolosesto.it).

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