E’ l’inizio di agosto 2020 quando don Franco Alfieri, prete di origini casertane, “profetizza” la sua morte a causa del Covid-19. Lo fa in una delle poesie del suo nuovo libro, appena dato alle stampe: “Virus, un mistero tenebroso”. Quel volume è infatti, un raccolta di poesie e pensieri su questo maledetto germe che sta infestando il mondo da oltre un anno.
Don Franco era lo stimato parroco-rettore del Santuario di Santa Maria Incaldana di Mondragone, cittadina balneare della provincia di Caserta, e vicario generale della diocesi di Sessa Aurunca.
La sua storia è riportata da Riccardo Benotti in “Covid-19: Preti in prima linea” (Edizioni San Paolo 2021, pp. 464).
“Virus, un mistero tenebroso”
Appassionato di poesia, scrive Benotti, «don Franco ha dedicato all’epidemia l’ultimo suo libro Virus, un mistero tenebroso. Nella poesia dedicata alla sua morte, dal titolo “Partendo”, scrive: “Sarò giovane compagno di una stella che già spenta rinnova il suo dono per ciò che ogni giorno ricomincia. Vi invito alla marina ove si scioglie la vela della vita di chi, per gratuità, lasciò mutarsi in offertorio”»
In campo contro il dilagare della droga a Mondragone
Don Franco era il prete dei giovani, «schietto e deciso nelle relazioni. Guidava le persone alla riscoperta della propria dignità in un territorio segnato da gravi problemi. Negli anni Ottanta, quando la droga mieteva vittime a Mondragone, scendeva in strada per incontrare i giovani grazie a una tenda allestita nella zona dello spaccio per disincentivare le attività criminali e offrire un centro di ascolto fino a notte fonda».
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Un mese di lotta contro il virus, poi il decesso
Per il suo impegno ha ricevuto minacce e offese pubbliche. Fino all’ultimo, evidenzia Benotti, «non si è risparmiato nell’opera pastorale, incontrando ammalati e moribondi in casa».
Il 4 ottobre 2020 era stato ricoverato all’ospedale di Latina. E’ “partito” dalla sua Mondragone, come lui stesso aveva “annunciato” in quella poesia, per ritornarci solo dopo la sua dipartita. Un mese di lotta contro il Covid, poi la morte, il 4 novembre 2020 sempre all’ospedale del capoluogo pontino.
I numeri dei sacerdoti morti di Covid in Italia
206 decessi, il 38% in Lombardia, l’età media 82 anni: sono gli impressionanti numeri dei preti morti di Covid nel 2020. Una generazione di sacerdoti, da nord a sud, che è stata cancellata, come riporta Benotti in “Covid-19: Preti in prima linea”.
Le regioni con più decessi
Dal 1° marzo al 30 novembre 2020 sono 206 i sacerdoti diocesani italiani che muoiono a causa diretta o meno dell’azione del Covid-19. A essere coinvolto nella strage silenziosa è quasi un terzo delle diocesi: 64 su 225. La concentrazione delle vittime è nell’Italia settentrionale (80%), con un picco in Lombardia (38%), Emilia Romagna (13%), Trentino-Alto Adige (12%) e Piemonte (10%). Segue il Centro (11%) e il Sud (9%).
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Marzo e novembre: i mesi più critici
Il mese di marzo 2020 è quello che registra il numero più alto di decessi (99), che rappresentano poco meno della metà del totale (48%); ad aprile la situazione migliora (27 morti) per digradare nella tarda primavera e durante l’estate (5 vittime complessive). A ottobre però la miccia si riaccende con i primi 7 decessi della seconda ondata, per poi rapidamente deflagrare nel mese di novembre con 68 morti (33%).
A morire sono soprattutto i preti più anziani, con un’età media di 82 anni in linea con quella delle vittime di Covid-19 nella popolazione generale.
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I preti “simbolo”
L’autore di “Covid-19: Preti in prima linea” racconta alcune storie in modo più ampio, come quella del cappellano del carcere di Bergamo, don Fausto Resmini, figura di riferimento per la città, che ha contratto il virus per restare accanto alle persone più fragili che accoglieva nella Comunità di Sorisole e avvicinava in stazione. O di don Silvio Buttitta, compagno in seminario di don Pino Puglisi, che nei suoi 60 anni di sacerdozio ha cresciuto intere generazioni in uno dei quartieri più poveri e degradati di Palermo. Il libro presenta, poi, una scheda sintetica per ciascun sacerdote morto per Covid-19.