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Un’iscrizione che riporta “Cristo nato da Maria” ritrovata in un’antica chiesa in Israele

Tzachi Lang, Israel Antiquities Authority

Tzachi Lang, Israel Antiquities Authority

John Burger - pubblicato il 21/01/21

L'Autorità per le Antichità di Israele ha annunciato mercoledì che l'iscrizione si trova all'entrata di un edificio del periodo bizantino o del primo periodo islamico

Quando Gesù stava per entrare a Gerusalemme, qualche giorno prima della Sua crocifissione, le folle Lo hanno acclamato, gridando “Benedetto il Re che viene nel nome del Signore”.

Alcuni farisei non hanno gradito e Gli hanno detto “Maestro, sgrida i tuoi discepoli!”, al che Gesù ha risposto: “Vi dico che se costoro tacciono, le pietre grideranno”.

Iscrizione antichissima

Duemila anni dopo è stata ritrovata una pietra a Taiba, nel nord di Israele, che sembra davvero gridare. Scoperta questa settimana, recita in greco “Cristo, nato da Maria”.

L’Autorità per le Antichità di Israele ha annunciato mercoledì 20 gennaio che l’iscrizione è incisa all’entrata di un edificio del periodo bizantino o del primo periodo islamico. La pietra è stata inserita in un secondo momento in un edificio riccamente decorato.

“L’importanza dell’iscrizione risiede nel fatto che fino a questo momento non sapevamo con certezza che ci fossero chiese di questo periodo in questa zona”, ha affermato l’archeologo dell’Autorità per le Antichità di Israele Walid Atrash al Times of Israel.

“Ci sono molti segni di antica vita cristiana nella regione – la Piana di Esradelon –, ma questa è la prima prova dell’esistenza della chiesa bizantina nel villaggio di Taiba”, ha riferito Atrash al Jerusalem Post.

Taiba era un villaggio cristiano nel periodo bizantino, e in seguito è diventato il sito di una fortezza crociata.

“Il moderno villaggio arabo è cresciuto intorno ad essa, e alcuni resti sono ancora visibili”, ha affermato l’archeologo dell’Autorità per le Antichità di Israele Yardenna Alexandre.

“Pregate per loro”

L’iscrizione completa recita:

“Cristo nato da Maria. Quest’opera del vescovo più pio e timoroso di Dio [Theodo]sius e del miserevole T[ommaso] è stata costruita dalle basi. Chiunque vi entri dovrebbe pregare per loro”.

“L’iscrizione saluta quanti entrano e li benedice. È quindi chiaro che l’edificio è una chiesa, e non un monastero”, ha dichiarato in una conferenza stampa Leah Di Segni, ricercatrice dell’Istituto di Archeologia dell’Università Ebraica di Gerusalemme. Le chiese, a differenza dei monasteri dell’epoca, salutavano i visitatori all’ingresso, ha ricordato.

Trovare il nome di Theodosius, arcivescovo della metropoli di Beit She’an, a cui Taiba apparteneva nel V secolo, ha aiutato gli archeologi a datare la pietra.

The Times ha aggiunto che sulla pietra c’è un’ampia zona circolare vuota, dove per Atrash una volta era incisa una croce. A suo avviso, venne intenzionalmente distrutta – dai cristiani o dagli ebrei che vivevano nella zona – prima che la pietra venisse “riciclata” per essere inserita nel muro dell’edificio successivo.

“L’iscrizione, ha affermato, faceva parte del rivestimento interno della parete e non sarebbe stata visibile”, ha spiegato il Times. “L’edificio è stato costruito prima dell’avvento dell’islam, ma era ancora usato durante il periodo musulmano”.

“Un’altra spiegazione per la rimozione della croce, ha dichiarato Atrash, è che la chiesa originaria, cadendo in disuso alla fine dell’impero bizantino, sia stata distrutta in uno dei tanti terremoti che hanno colpito la regione in quel periodo. Potrebbe essere stata danneggiata e poi riutilizzata dai cristiani o dagli ebrei che costruirono la successiva struttura a due stanze, ornata da un pavimento a mosaico con motivi geometrici, oggetto di recente di scavi da parte di un gruppo di studenti, volontari e lavoratori della comunità locale”.

The Post ha affermato che le parole “Cristo nato da Maria” erano ampiamento usate all’inizio dei documenti o di altre forme di testo, servendo come benedizione e protezione dal male.

“Come benedizione, l’iscrizione doveva trovarsi originariamente all’ingresso della chiesa, dove la gente poteva vederla”, ha detto Alexandre. “Ad ogni modo, ora è stata trovata inserita nelle pareti, e quindi sappiamo che la pietra è stata riutilizzata come materiale da costruzione. Probabilmente l’edificio ha collassato ed è poi stato ricostruito”.

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