Il racconto di viaggio in Terra Santa di un gruppo di ragazzi del Servizio Civile Italiano, dopo il secondo lockdown: tra chiese vuote di pellegrini, ma custodite da suore e frati che traboccano di gioia.
Un bellissimo racconto di viaggio in Galilea dei volontari del Servizio Civile Italiano, in collaborazione con l’Università di Bari e la Cooperativa Icaro. Ecco cosa è successo:
Il nostro viaggio è partito da Nazaret, accompagnati da Vincenzo Bellomo, responsabile dell’ufficio Pro Terra Sancta di Betlemme. Dopo una visita d’obbligo alla Basilica dell’Annunciazione, abbiamo deciso di perderci tra le strade della città vecchia di Nazareth, dove per caso ci siamo imbattuti in un’accademia di moda fondata da un ragazzo palestinese che, dopo aver studiato moda in Italia, ha deciso di insegnare il mestiere ad altri giovani palestinesi aprendo un atelier coloratissimo che sembra far parte di un mondo distante.
La sera ci siamo spostati sul lago di Tiberiade e abbiamo raggiunto la struttura che ci ha ospitati: una residenza delle suore di Tabga, accanto al santuario del Primato di Pietro, un luogo immerso nella natura che è davvero bellissima qui in Galilea. Da lì, il giorno successivo abbiamo raggiunto Cafarnao dove, in tenuta da lavoro e a bordo di un trattore, ci ha accolti Fra Luca Panza. Fra Luca è un simpatico frate bergamasco che, dopo anni spesi a servizio degli ultimi, ha accolto la chiamata a ricoprire un ruolo un po’ diverso, ovvero quello di custodire un luogo, un santuario, prendendosi cura di una comunità itinerante composta per lo più da pellegrini.