Bagliori, luci strane, particolari prodigi si sono manifestati vicino ai cadaveri, per evitarne la profanazione. Numerosi testimoni hanno assistito a questi episodiUna missione degli angeli presso i corpi dei defunti consiste nel sottrarre il corpo d’un santo personaggio – sovente un martire – alla profanazione.
1) I corpi dei defunti abbandonati sul Danubio
E’ quello che accadde per il francescano Ladislao Tomaso Da Foligno ed i suoi compagni, martirizzati nel 1369 a Widdim, in Bulgaria. Al di sopra dei loro corpi lasciati vicino al Danubio, un chiarore accompagnato da intermittenze di canti celesti sussistette fino a che si furono inumati i loro resti.
2) Le luci che seguirono il martirio dei francescani
Dopo il martirio del francescano Friedrich Bachstein e dei suoi tredici compagni, messi a morte a Praga dagli ussiti nel 1611, gli spiriti celesti fecero sentire i loro canti al di sopra dei loro cadaveri. Gli angeli agirono nella cappella dove erano inumati i corpi dei defunti. Mentre il coro cantava, si videro tra l’oscurità della luci misteriose. E una fiamma abbagliante si mostrò nel campanile.
3) I bagliori nelle stanze della morte
Gli eventi che seguirono la morte del sacerdote Marc Kruzeckavin e di due gesuiti, uccisi dagli ussiti cechi il 7 settembre 1619, si ripeterono durante una quindicina d’anni, fino a che la contessa Forgach ebbe ottenuto per essi una sepoltura decente nella chiesa di Hennek. Più d’una volta, si vide una viva luce risplendere nelle stanze dove essi erano stati uccisi. Talvolta, dei canti melodiosi accompagnavano quel chiarore celeste, che si attribuì agli angeli.
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4) Il corpo intatto e le voci del defunto
Dopo il martirio del carmelitano scalzo Denis De La Nativité, messo a morte a Goa (India) il 29 novembre 1638, il suo corpo rimase incorrotto in mezzo a quello dei suoi compagni. In quel momento delle luci abbaglianti apparvero al di sopra. Si alternavano con la voce del defunto, che continuava aldilà della morte a proclamare il Vangelo.
Furioso, il re fece interrare il corpo, che si ritrovò fin dall’indomani di nuovo sul suolo. Allora egli lo fece gettare in mare, legato ad una grossa pietra. Ma il corpo ritornò sulla spiaggia. Egli lo fece portare nella foresta affinché le belve lo divorassero. Ma fu di nuovo riportato misteriosamente al suo posto. Di tanto in tanto, dei canti soavi si facevano sentire tutto intorno, mentre che i soldati lo custodivano. Il santo corpo rimase così incorrotto e fresco per sette mesi, fino al momento in cui gli si diede una sepoltura dignitosa.
5) I martiri d’Albania
Dieci anni più tardi, simili prodigi accompagnarono la morte dei francescani Giacomo Zampa e Ferdinando Isola, martiri in Albania nel 1648. I loro corpi furono lasciati all’abbandono per tre giorni sulle sponde del fiume Boiana, ma delle luci soprannaturali apparvero al di sopra delle spoglie, mentre che gli angeli facevano sentire i loro canti. Si decise allora ad inumarli sulle sponde del fiume. Alcuni anni più tardi, la loro tomba fu devastata da un’inondazione, e si perse la traccia dei loro resti. Ma nuove luci insolite e canti melodiosi facendosi sentire nell’aria al di sopra di un posto preciso, permisero di ritrovare di nuovo i loro corpi santi.
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6) Il bagliore e il cavaliere circondato di luce
Durante la notte che seguì la morte di Alberico Crescitelli, un sacerdote martirizzato in Cina il 21 giugno 1900, dei guerrieri vestiti di rosso e aventi delle lampade apparvero al di sopra del luogo del martirio. In quel modo misero in fuga i sicari che aspettavano la venuta dei cristiani, per catturare anche questi. Verso l’una del mattino, i cristiani videro nel cielo un chiarore insolito. Alcuni vi distinguevano anche i soldati misteriosi, ma non osavano avvicinarsi, per timore di cadere tra le mani dei pagani.
Se ne conclude che i guerrieri luminosi erano degli angeli che proteggevano il corpo del defunto. In seguito, vi furono sul posto diverse apparizioni d’un cavaliere circondato di luce, nel quale alcuni vedevano San Michele, nel mentre che altri credevano piuttosto essere padre Alberico. Quest’ultimo è stato canonizzato con gli altri martiri della Cina il 1° ottobre 2000 da Giovanni Paolo II.
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