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Siamo segnati da una storia di luce che ci accompagna ogni giorno

MAURIZIO TINI; COLOMBA

Maurizio Tini

Annalisa Teggi | 18/11/20
Indossare un segno che ci rende riconoscibili come cristiani è una testimonianza discreta ma luminosa di fede. Così i gioielli di Maurizio Tini esaltano la compagnia più cara che abbiamo, quella di un Dio amico e presente.

Abbiamo bisogno di appartenere a qualcosa di più grande della nostra storia personale. Non è forse questa la spinta profonda, spesso inconsapevole, dietro la moda dilagante dei tatuaggi? Incidere segni sul corpo è un gesto fortissimo. Vorremmo essere segnati nel profondo, da qualcosa di così vero da farci cambiare pelle, pur restando nella nostra pelle.

Siamo pieni di segni, addosso. Di cosa parlano? Li usiamo per coprirci o per svelare qualcosa di noi?

Griffati più che segnati

Se il tatuaggio è un gesto forte, indossare invece è diventato un verbo facile e veloce. Togli e metti; cambia stile e colori a ogni stagione. E nel caso dei vestiti o degli accessori, di solito, i segni che portiamo addosso sono marchi, le griffe. Siamo griffati più che segnati. Se il segno dice a chi apparteniamo, tristemente dovremmo accorgerci che siamo un po’ come cagnolini sul cui collare è scritto il nome del padrone.

Ma ci fu un tempo in cui indossare un segno era un grido di appartenenza e di libertà. La croce fu questo grido di libertà così forte che anche solo l’eco lontanissima è capace di dare ancora oggi un tocco di vita ad anime assopite. Verrebbe da fermare i passanti e chiedere: perché indossi un orecchino con la croce, perché ce l’hai tatuata sul bicipite?

Croce, colomba, comunione

Nel laboratorio dell’orafo Maurizio Tini la scelta di organizzare un catalogo in base ai simboli cristiani piuttosto che sui singoli prodotti è stata ponderata: è il senso contenuto nel segno che orienta ciò che poi l’artigiano produce.

Ed è vero in ogni ambito di vita,  la nostra creatività migliore ha il suo centro di gravità nell’incontro con ciò che ci ha dato un volto chiaro.

Quali sono i segni cristiani che rappresentano di più la scommessa di bene che ci accompagna?

La Croce, quel momento supremo in cui – scrisse Eliot – tutto il tempo trovò il suo senso. Se il sacrificio conserva un’accezione encomiabile anche al di fuori del contesto religioso è proprio perché la storia umana è stata segnata per sempre dalla Passione di un Dio fatto uomo che ci ha salvato.

La Colomba, che è simbolo dello Spirito Santo e anche di pace. Le sue ali parlano di qualcosa che soffia nell’aria e ci spinge, ma parlano anche di un legame possibile tra il cielo e la terra.

La Comunione, la forza dirompente di un Dio che si fa pane per nutrirci di speranza e della sua compagnia fino alla fine.

È la riflessione attorno a questi segni che innesca la capacità artigianale di declinare le idee in prodotti concreti e diversi.

Purtroppo, indossare rischia di diventare per noi sinonimo di un gesto superficiale, velato di mera vanità. Ma non è sempre stato così, anzi.

Luce e vita

Non mi aspettavo di fare due chiacchiere con un orafo e portarne a casa un’immersione viva nella storia antica. Della collezione di Maurizio Tini mi aveva colpito molto la Croce Fos Zoe, proprio perché i simboli incisi mi risultavano enigmatici.

MAURIZIO TINI, CROCE, FOS ZOE
Simone Pezzola | Simone Pezzola
Maurizio Tini - Croce Fos Zoe

Ne ho voluto parlare con lui e i suoi collaboratori. Le loro parole mi hanno catapultato nel tempo lontano in cui i cristiani cominciarono a essere testimoni dentro una società ancora ignara della Buona Novella. Lo studio del biblista umbro Don Livio Tacchini ha dimostrato che la Croce con incise la parole greche FOS e ZOE (Luce e Vita) fu proprio la prima croce che i cristiani vollero indossare, cioé era un segno parlante che li accompagnava ovunque andassero. Come a dire: dalla croce è sgorgata la Luce e la Vita, questo è il “vestito” migliore che mi metto perché cambia la mia persona.

Chi la indossa – ancora oggi – vuole raccontare questo aspetto particolare della Croce, la Redenzione che si fa Luce attraverso la Vita.

In un tempo in cui la moda è passeggera e stagionale, il cristiano che sceglie di indossare una croce ha di fronte a sé l’avventura meravigliosa di rendere ragione del perché quell’incrocio così netto tra una linea verticale e una orizzontale è ancora il nostro vestito più splendente.

Dall’incontro all’opera

Il segno è al centro della proposta cristiana, soprattutto perché anche le persone lo diventano. Spesso ci arrovelliamo pensando che il valore della nostra presenza dipenda da quanto ci spremiamo le meningi. Gesù era molto poco focalizzato su di sé e viveva ogni incontro come un segno: vivendo le relazioni s’innescava la forza della sua missione. A noi resta quel messaggio di folgorante speranza sull’acqua viva che disseta per sempre perché prima ci fu l’incontro con la samaritana.

Ci ho pensato quando Maurizio Tini ha risposto alla mia curiosità su come nasca la sua creatività:

La prima fucina che scalda la materia ancora informe è ascoltare racconti, studiare la storia e incontrare.

Guardando come s’incarna la fede nella vita delle persone, la creatività si sprigiona.

Un esempio? Il simbolo dedicato alle tre virtù teologali è nato nel laboratorio di Tini su richiesta del vescovo di Perugia che era desideroso di dare ai ragazzi, dopo la Comunione o la Cresima, qualcosa di visibile e tangibile. Pensava a un oggetto che contenesse questo messaggio: quello che hai incontrato in parrocchia, ti accompagna anche fuori dalla chiesa e in ogni ritaglio della giornata.

MAURIZIO TINI; FEDE; SPERANZA; CARITA'
Simone Pezzola | Simone Pezzola

E anche l’epilogo di questa storia personale è incoraggiante: il gioiello che vedete qui sopra non ha richiesto all’orafo un tempo di creatività e realizzazione infinito, tutt’altro. Quando c’è un’idea forte, incarnata in una voce e in volto, la mano all’opera è entusiasta e diventa più agile.

Questo non vuol dire che tutto sia sempre facile e semplice, ci mancherebbe. La baldanza del cristiano conosce a fondo la fatica. Proprio quella croce che portiamo al collo ci dice che nulla di impegnativo ci viene sottratto, ma cammina con noi in ogni angolo di vita Chi ha sconfitto l’ipotesi che la nostra presenza sia solo passeggera o inutile.

Vi lasciamo sfogliare una galleria di gioielli che sono nati come segni da indossare, una testimonianza discreta e luminosa di fede.