Madre Yvonne Aimée era una religiosa agostiniana dalle doti straordinarie. Con l’aiuto del suo angelo scovava le profanazioni di ostieMadre Yvonne Aimée (1901-1951) era una religiosa agostiniana che visse a Malestroit, paesino della Bretagna, dal 1927 fino alla sua dipartita. Molti testimoniano che sia morta in odore di santità. Padre Labutte riporta nella sua biografia di come la mistica Madre Yvonne fosse capace di ritrovare le ostie che erano state rubate o profanate. Tutto era cominciato nel 1923.
L’ostia rubata
Labutte racconta: «Era ancora ragazza ed assisteva alla Messa presso la chiesa di Nostre Dame des Victoires. Aveva notato un uomo che prima di comunicarsi aveva nascosto l’ostia nella sua borsa e se n’era andato velocemente. La giovane Yvonne che aveva una fede immensa nella presenza reale del Signore nell’Eucarestia, fu sconvolta da quella profanazione. Fece delle ricerche per due giorni e finalmente ritrovò quell’uomo assieme all’ostia. Fu l’inizio delle sue ricerche di ostia profanate sia a Parigi che nei dintorni».
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Così Yvonne si accorgeva delle profanazioni
Una volta Madre Yvonne si recò fino a Colonia per cercare un’ostia profanata. A volte riusciva da sola ad indovinare i luoghi in cui erano state profanate delle Ostie, altre volte invece veniva avvertita in modo soprannaturale. «L’episodio legato a la Bradière è assai significativo – prosegue il biografo – Era il 16 settembre del 1941. Yvonne si trovava con noi in vacanza per qualche giorno. Dopo pranzo andammo a camminare nel piccolo boschetto, ed ella volle però rimanere a pregare da sola e noi ci allontanammo per un po’. Verso le ore 16 cominciammo a sentire Yvonne che si lamentava come se stesse assistendo a qualcosa di orribile».
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Due uomini pugnalavano il “corpo di Cristo”
Dalle poche parole che riuscii ad udire, Madre Yvonne capii che stava assistendo ad un caso di ostia profanata. «Mi spiegò che due uomini pugnalando un’ostia consacrata con un punteruolo – sottolinea padre Labutte – e da questa aveva cominciato a fuoriuscire sangue. La vidi allora invocare il suo angelo custode e dirgli queste parole: “Vammi a cercare quell’ostia, il mio amore la reclama!”. Un istante dopo ci passò davanti un essere luminoso con in mano qualcosa di bianco che sanguinava che posò sul ramo di un pino prendemmo allora la macchina fotografica e facemmo la foto all’ostia». Madre Yvonne morì il 3 febbraio 1951 quando era in procinto di partire per una missione in Sud Africa.
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