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I 3 modi principali in cui ho fallito come padre cattolico

FATHER CRIES,

altanaka | Shutterstock

Catholic Link - pubblicato il 06/10/20

di Michael O’Rourke

Non avevo alcuna intenzione di rovinare i miei figli. La paternità sarebbe stata GRANDIOSA – avventure, abbracci e dare il meglio che avevo da offrire.

27 anni, 10 figli, 6 mesi di consulenza di coppia e poi un anno di psicoterapia cattolica, mia figlia oggi si laureerà e io sono nei guai. Sto facendo jogging e piango, sperando che nessuno mi veda. Il peso dei miei fallimenti come padre, fallimenti che riesco a vedere chiaramente solo ora, mi sta schiacciando. La chiarezza ha sicuramente i suoi vantaggi – posso cambiare le cose d’ora in poi –, ma il diavolo è in agguato nei flashback. Momenti in cui ho fallito e ferito. Non posso tornare indietro e abbracciare la mia piccola Gabrielle quando aveva 4 anni. Non posso dirle che è splendida dentro e fuori. È troppo tardi. Sono in ritardo di 19 anni.

Cosa vedo ora che avrei voluto vedere prima?

Ecco i 3 modi principali in cui ho fallito come padre cattolico.

1. Ho fallito nel riconoscere il mio potere, sia di costruire che di distruggere

La questione è questa: Dio ha dato ai padri un potere enorme – potere di fare una profonda impressione sui figli, di modellarli. Vorrei aver saputo prima quanto li stavo colpendo.

Ogni momento è stato registrato. I miei figli assorbivano ogni parola, ogni sguardo, ogni atteggiamento, e questo ha formato il loro modo di vedere se stessi e il mondo. Stavano dando risposte a domande fondamentali: “Sono amabile? Ho un valore? Ho quello che serve?”

Quello che so ora è che tutto quello che faccio conta. Se vedo il buono che c’è in loro e lo dico, loro lo vedono in se stessi. Se mostro loro la bellezza che possiedono, la vedono anche loro. Se li amo molto, è così che imparano ad amare.

Dall’altro lato, se li vedo come un ostacolo sulla mia strada sono perduti. Se non posso essere disturbato devono essere inutili. Per sopravvivere cercano di diventare utili, e si dispongono ad essere usati. Almeno allora sentiranno di avere un valore.

2. Ho fallito nell’amare i miei figli in un modo che potevano accogliere

L’obiettivo della vita è il rapporto eterno e la comunione con Dio. Dio è una comunione di persone in un eterno scambio d’amore, e noi siamo creati per condividere quello scambio. E quello scambio inizia qui.

Come io desidero essere visto, essere conosciuto e amato, lo stesso fanno i miei figli. Dio mi ha messo nella loro vita per amarli per primo, per notarli, comprenderli, incoraggiarli e aiutarli a scoprire il loro potenziale. Tutto questo significa che dovevo amarli nel modo in cui avevano bisogno che lo facessi, non solo come volevo amarli. Il mio modo di amare, il modo adatto e comodo per me, non era abbastanza buono. Devo amarli nel modo in cui ne hanno bisogno, considerando i loro punti di forza e le loro debolezze. Quando li amo nel loro linguaggio, si sentono davvero amati.

3) Ho fallito nel seguire la via della paternità delineata da Dio

Offrire cibo e alloggio è importante. È una forma d’amore. Nutrire il cuore dei figli con un rapporto caloroso, con l’attenzione e l’esperienza condivisa è però perfino migliore. Ma non è abbastanza. Sono due gambe di un treppiedi. Buone, ma instabili. La terza gamba, il pezzo cruciale, spesso ignorato dalla nostra cultura tecnologicamente avanzata ma spiritualmente cieca, è la saggezza di Dio. NIENTE nella vita ha senso o ha un vero significato a meno che prima io non cerchi il Regno di Dio, le Sue regole, le Sue vie. “Senza di me non potere fare nulla” – Gv 15, 5.

Il problema è che nella pratica ho insegnato ai miei figli ad essere ansiosi per quanto riguarda il denaro, a lavorare fino a tardi e a impazzire quando le cose non vanno come si desiderava. Ho inseguito il successo negli affari e le conversazioni che mi risultavano gradite. Dio vuole invece che io abbia fiducia in Lui, che Lo ami con tutto il cuore, l’anima e la mente, e che viva le priorità nel giusto ordine: Dio, mia moglie, i miei figli e poi tutto il resto.

Il mio dolore, il tuo guadagno

Ho creato il podcast Strong Catholic Dad per condividere con i padri le perle che avrei voluto conoscere 30 anni fa. Sono un padre che ha ferito la sua famiglia, ha effettuato dei cambiamenti e ha constatato grandi risultati. Avrei voluto sapere prima che stavo percorrendo la strada sbagliata. Sogno di incoraggiare i padri a giocare in modo giusto, perché vincere in questo campo è meraviglioso.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

Tags:
paternità
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