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8 cose che un cattolico dovrebbe fare quando ha una giornata no

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Catholic Link - pubblicato il 21/07/20

di Andrew Rubinich

Brutta giornata? Capita. A volte più spesso di quanto vorremmo. Ad ogni modo, nessuno è o dovrebbe essere definito dalle sue giornate storte. Piuttosto, dovrebbe essere definito dalla sua perseveranza cristiana nella fede, nella speranza e nella carità nei momenti difficili.

Ecco alcuni suggerimenti pratici e spirituali per i momenti più complicati:

1 Fate una pausa

Prendetevi un momento. Respirate. Raccoglietevi.

2 Invocate lo Spirito Santo

Chiedetegli di venire, di riempire il vostro cuore e di accendere in voi il fuoco del Suo amore. Respirate l’alito di vita donato dallo Spirito Santo. “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c’è legge” (Galati 5, 22-23).

3 Soffrite

La sofferenza è contraria a tutto ciò che il mondo ritiene una priorità. Significa abbandonare i comfort e la stabilità per la sfida e la lotta. È davvero la via che porta alla vita eterna attraverso la Croce. Unite le vostre difficoltà alle sofferenze di Gesù per i peccatori, le anime in Purgatorio e i bisognosi.

4 Riflettete

Riflettete con la Sapienza dello Spirito Santo. Cosa sta accadendo? Perché vi trovate in difficoltà? Qual è il problema? È un peccato? È la paura? L’autoconsapevolezza e la conoscenza di sé richiedono vero coraggio. Siate onesti con voi stessi e con Dio.

5 Ascoltate

Aprite la Bibbia – la Parola di Dio. Permettetegli di parlarvi. “La parola di Dio è vivente ed efficace, (…) giudica i sentimenti e i pensieri del cuore” (Ebrei 4, 12). Magari leggete un capitolo o un passo che vi interpella in modo particolare, o prendete il vostro versetto preferito della Scrittura per rifletterci su. Ascoltate anche umilmente gli altri. Accettate i suggerimenti di un direttore spirituale, di una persona saggia o di un familiare o un amico fidato. Pregate con loro. Chiedete loro di pregare per voi. Pregate per loro.

6 Perdonate, siate perdonati, perdonate voi stessi

Il perdono è splendido. È pieno di umiltà. È reale. Se serve, fate una buona e onesta Confessione nel sacramento della Riconciliazione, fate penitenza, perdonate chi avete offeso e perdonate voi stessi. Come diceva San Giovanni Paolo II, la Confessione è un atto di onestà e coraggio – un atto di affidamento, al di là del peccato, alla misericordia di un Dio amorevole e che perdona.

7 Decidete

Ora che vi siete presi un po’ di tempo per riflettere, prendete una decisione. Perseverate nella fede credendo e seguendo il Potere Onnipotente di Dio e le verità della Chiesa. Perseverate nella speranza vivendo con il desiderio del Regno dei Cieli e riconoscendo che lì risiede la felicità ultima. Perseverate nella carità, o nell’amore, amando Dio al di sopra di tutte le cose e il prossimo come voi stessi.

8 Rendete grazie... e preparatevi!

Sfide, difficoltà e “giornate no” vanno e vengono, ma rendete grazie sempre, perché ci esortano a rimanere sempre veri discepoli di Gesù Cristo. “Siate sempre gioiosi; non cessate mai di pregare; in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi” (1 Tessalonicesi 5, 16-18). Siate pronti alle sfide, rispondete da discepoli e rimanete saldi nel vostro impegno a vivere il Vangelo!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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