Facciamo chiarezza: il Deva protettore degli indù non è la stessa cosa del nostro angelo. Ecco perchèGli Angeli li ritroviamo dappertutto, quale che sia l’epoca, la cultura, la tradizione, la religione. La loro origine si perde nella notte dei tempi più antichi, ed essi sono quasi sempre rappresentati allo stesso modo: esseri luminosi, di forma umana, spesso dotati di due o più ali. Nei testi sacri dell’induismo, i Veda, troviamo gli spiriti benefici della natura denominati Deva, che in sanscrito significa “i risplendenti”.
Nei testi dei Veda, che sono stati abbondantemente ripresi da tutte le correnti esoteriche occidentali del diciannovesimo e ventesimo secolo, è scritto che a ciascun esser vivente viene assegnato il proprio Deva protettore. I Deva custodiscono le persone ma anche le case, le nazioni, i villaggi, i boschi, le sorgenti e gli oceani.
Deva contro Demoni Asura
Ci chiediamo se essi siano l’equivalente dei nostri Angeli custodi? La principale funzione dei Deva è custodire, proteggere e vigilare su tutto ciò che nell’universo è stato loro affidato.
Per i Deva il bene dell’essere o della cosa protetta è la missione suprema, il Dharma. Ci sono i Deva della natura, i protettori degli animali, i Deva delle acque, quelli dei minerali, i Deva della terra, del fuoco e dell’aria. Nei Veda, i testi sacri induisti, i Deva sono descritti come gli esseri celesti che si contrappongono ai Demoni Asura: sono numerosissimi, il loro numero è stimato in più di trecento milioni.
33 divinità che governano le legioni del cielo
Sempre nei Veda, i Deva sono descritti come manifestazioni del Signore Supremo (Ishavara): secondo i filosofi sono esseri celesti immortali subordinati al Signore Supremo, e al di sopra degli esseri umani. Affinché i desideri dei Deva vengano realizzati, gli uomini devono compiacerli adorandoli secondo rituali codificati in maniera molto rigida e formale.
Oggi questa concezione, molto simile all’animismo, è accettata fra gli induisti soprattutto nelle classi più popolari. Nella tradizione vedica classica, i Deva sono identificati come un gruppo di 33 divinità che governano le legioni del cielo, dell’aria e della terra e assistono l’umanità con i loro poteri benigni.
La battaglia tra Deva e Demoni
Il conflitto fra i Deva e i Demoni Asura sono raccontate nel mito che narra come gli Dei più potenti sradicano il monte Mandara, vi avvolgono attorno il serpente Vasuki e lo scagliano nell’oceano.
I Deva tirano il serpente da una parte e gli Asura dall’altra, finché l’oceano diventa burro: ne emergono infine il sole e la luna, seguiti da Dhanvantari, medico degli dei, che recava con sé l’elisir dell’immortalità. Un altro mito racconta della battaglia tra Deva e Asura che dura centinaia d’anni.
Ogni cosa del Creato ha un controllore
Secondo l’induismo ogni cosa nel creato, sia minerale, vegetale o animale ha un Deva come controllore. Ci sono i Deva dei cavalli, dei delfini, delle margherite e dello zolfo. Come esiste un Deva del papavero che sovrintende a tutti i papaveri della terra, ma per ciascun papavero c’è un piccolo Deva che si prende cura del singolo fiore a lui affidato.
Ogni Deva ha il suo compito preciso (Dharma) da cui non può transigere: in un albero c’è chi si occupa della corteccia, chi dà forma alle radici, chi diventa foglia e chi è polline. Queste piccole entità vibrano attorno a ciascun essere vivente, attorno alla più piccola forma di vita emettendo una vibrazione così sottile da non poter essere percepita dai nostri sensi grossolani.
Deva minori e Deva maggiori
Dunque esistono Deva minori e Deva maggiori: i maggiori sovrintendono al progetto di tutta una specie e i minori sono gli esecutori materiali che costruiscono e mantengono in forma il corpo fisico di quella creatura. Ai Deva minori dell’induismo, nella cultura occidentale possiamo assimilare tutti gli esseri misteriosi chiamati gnomi, coboldi, ondine, fate, elfi, driadi, folletti e troll.
Secondo l’occultismo sono creature legate alla natura che controllano l’evoluzione dei regni minerali, vegetali, animali oltre a quella degli oceani, dei venti, delle nubi e dei fiumi.
“Esseri intermediari”
Nell’India antica esistono famiglie di entità non umane, le une propizie, le altre di cattivo augurio. Tra gli umani raggruppati in caste e grandi Dei come Shiva o Visnù, l’induismo moltiplicato le schiere di “esseri intermediari” che spesso hanno un capo: le Adita, i Vasu, i Rudra (divinità), le Brahmarshi (saggi), le Prajâpati (genitori), le Gandharva (musici celesti), le Apsaras (ninfe o naiadi), le Yaksha e le Yakshi (geni), le Vidyâdhara (detentori di incantesimi), poi ancora altre forze più ambigue come le Asura, le Dânava, le Daitya, le Pishâca, le Râkshasa, le Nâga (dragoni), le Bhûta (Esseri).
La maggior parte di questi gruppi innumerevoli esistono nei racconti mitici e non si possono ovviamente paragonare anche Angeli di cui parliamo noi.
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