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Coronavirus – Vademecum di sopravvivenza per genitori con figli in età prescolare

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Silvia Costantini - pubblicato il 29/03/20

Come trasformare in un periodo difficile in un momento di crescita

Chi di noi con figli piccoli, trovandosi costretto a lavorare da casa, per un periodo tanto lungo, non sta rimpiangendo la routine dell’ufficio, l’aiuto delle nonne, delle babysitter…gli asili? Ebbene, ogni situazione per quanto drammatica possa sembrare, con lo spirito giusto e alcuni accorgimenti la possiamo trasformare in un’opportunità di apprendimento e crescita, sia come genitori, che proprio nella relazione con i nostri figli.

Per capire dal punto di vista pedagogico l’approccio migliore da tenere in questi casi, ci siamo confrontati con la professoressa Elvira Lozupone, docente di Pedagogia generale e sociale, presso l’Università di Tor Vergata, a Roma, che ci ha condiviso alcuni spunti pratici.

Il vademecum in i 6 punti:

1Attività quotidiana in casa

La prima regola è di non stravolgere le abitudini familiari soprattutto se i bambini sono molto piccoli. Questo vuol dire cercare di mantenere, per quanto sia possibile: stessi orari dei pasti, del riposino, dei giochi. Tutto dovrebbe restare invariato. 

L’evidenza è che comunque siamo obbligati a passare più  tempo con i nostri bambini, allora cerchiamo di rendere questo tempo piacevole: raccontiamogli fiabe, storie, disegniamo, facciamo lavoretti insieme. 

Un aiuto per prendere ispirazione ci può venire da internet, o dalle reti sociali. Per esempio su Facebook Marta e Claudia raccontano ogni giorno una storia per bambini. Ma come loro ci sono tante iniziative da poter replicare.

2Vita in casa

Facciamoci aiutare dai nostri figli. Prepariamo insieme i pasti e la tavola, qualche dolce, la pizza, tutto con un tono possibilmente giocoso.

Facciamo le pulizie domestiche con loro, anche se questo significa metterci più tempo. Dopo il gioco si mette tutto a posto, in allegria, con qualche canzoncina e magari un piccolo premio, così come avveniva a scuola. 

Per uscire all’aperto possiamo utilizzare anche dei micro balconi… una sedia un tavolino e tutti i giochi fuori, o anche solo la fantasia.

3Noi e loro

Lasciamo che i bambini abbiamo del tempo per giocare anche da soli.

Non è necessario stare sempre appiccicati ai nostri figli, hanno bisogno di tempi in autonomia: se iniziano un gioco per proprio conto, non intromettiamoci. Lasciamoli fare. Questi momenti, saranno preziosi anche per noi. 

4Niente colpevolizzazioni

Con lo stress raddoppiato dalla situazione d’emergenza, dobbiamo armarci di pazienza, non solo con i nostri figli, ma anche con noi stessi.

Questo significa non colpevolizzarci troppo se perdiamo la pazienza, se siamo stremati, annoiati, esasperati…E’ tutto normale. La cosa importante è sapere che possiamo e dobbiamo ripartire. Un respiro profondo e si ricomincia…

5Cosa raccontare ai figli

I bambini hanno bisogno di sapere cosa sta accadendo. Non bisogna nascondere loro la verità, piuttosto usare un linguaggio semplice e chiaro per spiegare la situazione.

Se ci dovesse essere un lutto in famiglia, bisogna parlarne. Non si può avere degli argomenti tabù. La morte è un fatto reale e di cui i bambini hanno percezione. Evitare quindi di raccontare mezze verità, o verità edulcorate del tipo “lui/lei è andato/a a dormire”, per dire che una persona è morta. Questo linguaggio può nuocere più di una verità drammatica, ad esempio incidere su l’addormentamento.

6TV e videogiochi

Spesso si tende a demonizzare gli strumenti tecnologici, ma in questa occasione abbiamo l’opportunità di dare loro il giusto valore.  

Passare un’ora davanti alla Tv o ai videogiochi, non fa così male, quello che fa male è utilizzare questi strumenti come sostituti educativi, fa male lasciare i bambini SOLI  PER ORE davanti alla tv/videogioco.

In questa emergenza vengono trasmessi tanti cartoni, ma anche tanti film da vedere insieme, documentari su animali, luoghi geografici di inaudita bellezza: una buona occasione per imparare ad amare il nostro pianeta Terra, la casa comune.

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