L’importanza di innamorarsi
Tutte queste dinamiche dell’innamoramento invitano certamente a costruire un progetto di vita insieme, ma c’è bisogno di qualcosa di più del semplice impulso della carne. Serve un coinvolgimento di tutta la persona, visto che l’impulso carnale, per quanto intimo e intenso, può essere ciclico, e perfino effimero: nasce, raggiunge il culmine e decade.
Non è così quando innamorarsi si traduce nella disposizione fisica e spirituale ad aprirsi a poco a poco all’intimità, passando dall’essere uniti nelle azioni ad essere uniti nell’essere.
L’innamoramento fa quindi raggiungere l’unione intima affettiva e sensibile, che dà la capacità di sentire il corpo dell’amato come se fosse proprio, ovvero il corpo che incarna tutta la persona, in un amore personale che trascende ciò che è puramente sensuale, fisico, emotivo e biologico.
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È per questo che una coppia di anziani, in cui la passione si è spenta, può rimanere innamorata sentendosi e vedendosi attraverso la propria corporeità in grado di esprimere la tenerezza di tutto il proprio essere, con le espressioni degli occhi, la voce, il sorriso, le carezze o la bontà dell’uno nei confronti dell’altro.
Non vale l’espressione “Si è sposata ciecamente innamorata”, perché l’innamoramento non toglie in alcun modo l’autodeterminazione, perché al di sopra degli impulsi e dei sentimenti la ragione deve imporsi per dettare la convenienza di andare avanti o meno nel rapporto, visto che ci si trova in una tappa di libertà e nulla deve influire su chi ha un’affettività ben formata.
Innamorarsi segna la differenza tra “amare” come atto proprio della volontà e l’altro “amare” in cui è profondamente coinvolto il cuore di chi ama.