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Il messaggio che ha emozionato il Papa da parte della sorella

Maria Elena Bergoglio

JUAN MABROMATA / AFP

Esteban Pittaro - pubblicato il 12/11/19

Consegnata al Pontefice un'opera che rappresenta la mano di sua sorella, accompagnata da un bel messaggio

Un artista plastico argentino ha regalato a Papa Francesco una scultura replica della mano sinistra di sua sorella, María Elena, che il Pontefice non vede da quando ha assunto la cattedra di Pietro, nel 2013. Gustavo Masó, che di recente aveva donato a Francesco un dipinto a olio di Jorge Luis Borges, ha anche fatto ascoltare al Papa un saluto di María Elena, che gli dice che vorrebbe stare accanto a lui e abbracciarlo: “Credimi che siamo abbracciati. Nonostante la distanza ci abbracciamo”.

Sono le stesse parole che il Papa le ha detto la prima volta che si sono parlati dopo il conclave: “Crediami che siamo abbracciati, che siamo molto vicini, al di là della distanza”. Nei giorni precedenti, prima di recarsi a Roma, le aveva detto: “Bene, sorella mia, quando torno parliamo”. Non è ancora tornato, anche se sente spesso la sorella per telefono.




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María Elena è l’unica sorella vivente del Papa. Mario José Bergoglio e Regina María Sivori hanno avuto cinque figli. Il più grande è Jorge Mario, la più piccola María Elena, che appena il fratello è diventato Papa ha rilasciato varie interviste ma che poi, per motivi di salute, si è tenuta perlopiù lontana dai mezzi di comunicazione, nella sua casa di Ituzaingó. Di 11 anni minore del Papa, María Elena ha sempre affermato che non ha potuto vivere molto con il fratello, entrato in seminario quando lei era ancora bambina, ma che lui è sempre stato molto attento e protettivo con lei e gli altri fratelli.

La scultura in pietra donata da Masó si intitola “Il desiderio tangibile”. Non si tratta della prima collaborazione dell’artista con il Papa. Oltre all’opera di Borges, nel 2014 gli ha donato un dipinto a olio che rappresenta l’abbraccio interreligioso di cui è stato protagonista Francesco davanti al Muro del Pianto insieme a due suoi amici argentini: il rabbino di Buenos Aires, Abraham Skorka, e il direttore dell’Istituto per il Dialogo Religioso a Buenos Aires, Omar Abboud. Nello stesso anno, i suoi disegni a matita di 70 centimetri per 100 di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II erano presenti durante la canonizzazione dei due Papi.

Il primo contatto tra Masó e Francesco è stato epistolare, a partire da un’esperienza vissuta dall’artista durante la gravidanza di sua moglie e da un quadro che ha dipinto cercando di mostrare il rapporto che un suo amico, il musicista Gustavo Cerati, aveva con sua madre quando era ricoverato a cuasa di un ictus.

Qusto scambio di lettere ha portato a un rapporto tra l’artista e il Papa, e ha anche collegato in quel momento il Pontefice con Lilian, la madre di Cerati.

Masó ha nuovamente toccato il cuore del Papa, questa volta permettendo un incontro virtuale con la sorella María Elena.

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