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Liberi dall‘ansia da prestazione, Dio ha mani più grandi delle nostre

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 12/11/19

Servi inutili: ciascuno è chiamato a fare tutto il possibile ma ciò che è davvero essenziale alla vita ce lo ha offerto Chi ha dato la vita per noi.

In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?
Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?
Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare». (Lc 17,7-10)

C’è una cosa di cui dobbiamo imparare a liberarci velocemente: credere che siamo indispensabili. È questo che tenta di dirci la pagina del vangelo di oggi. Per quanto a volte quello che facciamo è importante, dobbiamo avere l’umiltà di dire che senza di noi il mondo andrà comunque avanti. Pensare questo significa ridimensionarci. «Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare». A differenza di quello che potrebbe sembrare, questo discorso non mira a sminuirci ma a liberarci da quell’ansia da prestazione che molto spesso logora la nostra vita. L’invito del vangelo è quello di dire che noi siamo chiamati a fare tutto il nostro possibile. Pensare di dover fare più del nostro possibile significa condannarsi a una continua violenza interiore.

Inutile non sta ad indicare il vuoto, ma quel possibile che non coincide mai con il vero essenziale. La parte più importante della nostra vita è nelle mani di Qualcun altro. Non è un modo per deresponsabilizzarci, ma un modo per tenere sempre a mente che Dio non siamo noi. Ognuno è chiamato a fare bene e totalmente il proprio possibile, perché può farlo e per questo deve. Ma Dio è più grande. Una madre è chiamata ha fare il suo possibile, ma deve ricordarsi che Dio ha mani più grandi delle sue. Un marito è chiamato ad avere cura della donna che ama, ma non deve mai perdere di vista che ciò che di essenziale ha bisogno quella donna è soprattutto nelle possibilità di Dio. Un prete deve amare totalmente la propria gente ma non deve mai dimenticare che solo Dio salva. In questo modo potremmo andare avanti declinando questo concetto in ogni vocazione umana. Siamo tutti inutili, per questo possiamo vivere più tranquilli. L’essenziale, il vero utile della vita, è competenza di Chi ha dato la vita per noi: Gesù Cristo, il Figlio di Dio, la concretezza dell’Amore del Padre, l’Essenziale visibile agli occhi.

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