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Gesù ha dato la vita anche per Erode, il suo amore gratuito è offerto a tutti

JESUS, BRINGS, CROSS

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 31/10/19

È questo l’amore folle con cui noi siamo amati.
In quel giorno si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito.
Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!
Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!». (Luca 13,31-35)

“In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere»”. Sono passati più di trent’anni ma a quanto pare la famiglia di Erode non ha smesso di voler uccidere Gesù. Egli è, e rimane sempre una minaccia per chiunque si pone come dio di sé stesso e non accetta le incandescenti e profetiche parole di un uomo come Gesù che scoperchia le tenebre e scopre gli intrallazzi interiori di chi pensa di cadere sempre in piedi. Ma Egli dice chiaramente che non è lontana l’ora in cui Gerusalemme non smentirà la sua attitudine a fare fuori ciò che è scomodo: “Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”. L’immagine che Gesù usa è suggestiva: una chioccia con i suoi piccoli. È un’idea di immensa protezione. Ma per ora Gesù dovrà ritirarsi, nascondersi.

Tornerà a Gerusalemme, ma in quel giorno farà un ingresso trionfale. Lo acclameranno con ramoscelli di ulivo e stendendo mantelli al suo passaggio. Ma pochi giorni dopo la stessa folla osannante griderà crocifiggilo. Gesù muore nel momento esatto in cui tutti gli sono contro. Potremmo dire con San Paolo: “Cristo è morto per noi, quando noi eravamo ancora suoi nemici” (Rm 5,8). È questo l’amore folle con cui noi siamo amati. Gesù muore anche per Erode, ma se Erode non si salva non è per quello che ha fatto ma perché non vuole aprirsi all’esperienza di questo amore. È un punto fondamentale che non dobbiamo mai dimenticare. La nostra vita, per quanto contradditoria o sbagliata, può essere una vita salva se si apre all’esperienza dell’amore gratuito di Cristo. Il Suo non è amore che va meritato, ma amore che va accolto. Gerusalemme se ne accorgerà solo dopo.

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