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Medaglia olimpica vince contro la Nike a favore della maternità

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Roberta Sciamplicotti - pubblicato il 12/09/19

Allyson Felix e altre atlete hanno esercitato pressione sul gigante dello sport, e sono state ascoltate

Allyson Felix è una delle velociste migliori del mondo. Ha vinto nove medaglie olimpiche, le ultime due ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro nel 2016. Secondo ESPN, questo la rende la “donna dell’atletica più decorata nella storia olimpica degli Stati Uniti”.

Negli ultimi anni, la Felix è stata protagonista di alcune campagne pubblicitarie per la Nike, ma quando ha deciso di diventare madre nel 2018 il gigante dello sport le ha voltato la schiena.

La maternità come priorità

Il contratto della Felix con la Nike è terminato alla fine del 2017, e l’atleta ha avviato dei negoziati per rinnovare il suo rapporto con la compagnia. Nel maggio 2018 ha scoperto di essere incinta, e il 28 novembre ha dato alla luce una bambina che lei e il marito, Kenneth Ferguson, hanno chiamato Camryn.

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Il 20 dicembre, la Felix ha pubblicato un lungo articolo sulla pagina web di ESPN rivelando alcuni dettagli della sua gravidanza, conclusasi con un parto cesareo d’urgenza.

L’atleta ha detto che sapeva che diventare madre avrebbe potuto influire sulla carriera sportiva, ma che era “pronta”. Era stanca di cercare di vivere rispettando le aspettative altrui, incluso il fatto di dover sempre “mettere la corsa al primo posto”. Aveva bisogno di essere se stessa, e di essere guidata da priorità più elevate. “Sto cercando di essere aperta a quello che Dio ha in serbo per me e per la mia famiglia”, ha affermato nell’articolo.

Nessuna protezione per le madri

Quando è arrivato il momento di rinnovare il suo contratto con la Nike, la compagnia gliene ha offerto uno con un taglio economico del 70%, perché non avrebbe potuto correre quanto prima o altrettanto velocemente mentre si riprendeva dalla gravidanza. La Felix ha sentito il bisogno di avere una protezione contrattuale come madre, chiedendo alla Nike di “una garanzia contrattuale del fatto che non sarei stata punita se nei mesi successivi al parto non avessi avuto performances eccellenti”.

Lo ha rivelato quando ha deciso di seguire l’esempio di altre atlete diventate madri, Alysia Montaño e Kara Goucher, e di denunciare la pratica della Nike di tagliare i fondi alle madri. Nel maggio di quest’anno ha pubblicato un articolo sul New York Times. A quel punto, come risultato anche degli articoli di altre atlete, la Nike ha promesso di rivedere i suoi contratti per proteggere le atlete durante la gravidanza, senza rivelare dettagli.

Vittoria fuori pista

Il 12 agosto, la Felix e le altre atlete hanno vinto la loro battaglia. La Nike ha inviato un’e-mail firmata da John Slusher, vice-presidente esecutivo del Global Sports Marketing della Nike, in cui ha annunciato l’inclusione di una clausola di protezione materna nel suo contratto con le atlete. La Felix ha condiviso l’e-mail sul suo account Instagram, che ha più di 600.000 followers:

La clausola recita: “Se un’ATLETA rimane incinta, la NIKE non può applicare alcuna riduzione collegata alla performance per un periodo consecutivo di 18 mesi, a cominciare da otto mesi prima della data presunta del parto dell’ATLETA. In questo periodo la NIKE non può ricorrere ad alcun diritto di rescissione come risultato del fatto che un’ATLETA non competa a causa della gravidanza”.

Nel testo che accompagnava la fotografia dell’e-mail, la Felix celebra il fatto che lei e le sue colleghe sono riuscite a far sì che la Nike cambi il modo in cui tratta le donne, e ringrazia tutte le altre marche che hanno preso simili impegni.

Il potere delle donne che parlano

Nel suo testo, l’atleta ha anche scritto: “Le nostre voci hanno un potere. La NIKE si è impegnata ufficialmente e contrattualmente a offrire una protezione di maternità alle atlete che sponsorizza. Ciò vuol dire che le atlete non saranno più penalizzate a livello finanziario per il fatto di avere un figlio”.

Allyson Felix non è comunque più sponsorizzata dalla Nike. Di recente ha deciso di firmare un contratto con un’altra compagnia, Athleta.

Continua a mostrare che la sua carriera professionale è importante per lei, ma non è disposta a rinunciare alla maternità. Sul suo sito web ufficiale si legge: “Allyson ha ottenuto molto, ma il suo risultato più importante e il suo amore più grande è sua figlia, Camryn, che le ricorda ogni giorno che non può mai smettere di lottare per quello che è giusto in questo mondo”.

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