Un’infezione polmonare ha spento il sogno e la speranza di poter salvare la piccola Diana, la bambina di 6 anni affetta da aplasia midollare che come Alex aspettava da mesi un midollo compatibile per un trapianto da eseguire al Bambin Gesù di Roma. Figlia dell’avvocato napoletano Michele Bisceglia di cui tutti ricordano la forza e la determinazione con cui nei mesi scorsi ha condotto una campagna di sensibilizzazione per trovare tramite i social e manifestazioni in varie piazze di Napoli un donatore compatibile, Diana ha combattuto fino alla fine. La piccola Diana è morta domenica sera all’ospedale Bambin Gesù di Roma dove era appunto in cura e in attesa di trovare un donatore compatibile. (Il Mattino)
Ci eravamo uniti anche noi al coro di appelli per trovare un donatore compatibile per la piccola Diana. Il padre ha usato tutte le energie e le ragioni per promuovere il più diffusamente possibile una pratica per nulla invasiva. Voleva convincere quanti più potenziali donatori possibile per sua figlia e per i tanti bambini in attesa da anni, addirittura da anni.
In uno dei suoi video spiegava che la parola trapianto poteva scoraggiare qualcuno facendo pensare ad un vero e proprio intervento, invasivo e doloroso. Invece candidarsi come donatori e magari essere in grado di offrire attraverso il proprio sangue le cellule emopoietiche necessarie al paziente, non provoca dolore ma apporta enormi benefici, ad entrambi.
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Questa speranza per la vita della piccola Diana ora non c’è più. Non ha potuto superare un’infezione probabilmente seria ma resa più aggressiva dalla debolezza del suo organismo provato dalla malattia ematologica. E ai genitori e alla sorella rimasti a piangerla resta “solo” la speranza cristiana. Che è la più grande, la più vera e consolante: loro figlia è destinata all’eterno e un giorno saranno di nuovo insieme, dove non esisterà più motivo di pianto.
Ora però c’è il dolore umanissimo di non poterla più stringere, di non potere più godere della sua presenza, vederla crescere, diventare grande, fare capricci, regalare sorrisi.
Ci stringiamo a questa famiglia e a tutte quelle cui toccano prove tanto grandi per versare sulle loro anime il balsamo dolce della preghiera fraterna. E proprio il giorno della sua morte cadeva la festa della Natività di Maria: affidiamo lei e la sua famiglia proprio a Maria Bambina, perché sappiamo che il nostro destino è fatto di gioia senza fine e senza ombre, come quella della nostra Mamma del Cielo.