Lo fondò Carlo VII in Francia, ma la sua storia fu tutt'altro che fortunata… nonostante la presenza dell'Arcangelo
In Portogallo, Re Alfonso Enrique istituì l’ordine militare dell’Ala di San Michele verso il 1170. Dopo la dissoluzione della monarchia in Portogallo, quest’Ordine Militare divenne una semplice confraternita nel 1910.
In Francia, Re Luigi XI fondò l’ordine militare di San Michele nel 1469 per la difesa della Fede e del Regno. In una consacrazione speciale a San Michele ogni cavaliere obbligava a se stesso “ad impiegare tutte le sue forze per la difesa della santa religione”.
Il re e l’Arcangelo Michele
Se Carlo VII, a discapito di una leggenda tenace, non fosse per nulla ingrato verso la memoria della vergine guerriera e martire che gli aveva restituito il suo regno toccò a Luigi XI magnificare il soccorso dell’Arcangelo che il re, familiare, chiamava il mio compare. Il 1° agosto 1469, egli fonda un ordine di cavalleria che pone del tutto naturalmente sotto la protezione dell’Arcangelo nazionale, ridicendo : “…la singolarissima fiducia e devozione che noi abbiamo a Monsignor San Michele, primo cavaliere che, per la lotta di Dio, vittoriosamente guerreggiò e che il suo luogo ed oratorio ha sempre custodito e difeso senza essere preso né soggiogato dagli antichi nemici della corona di Francia ed essere invincibile”.
Già in passato, il re si era recato in pellegrinaggio al Monte; era un uomo molto pio. Questo pellegrinaggio aveva avuto luogo nel 1462, dopo la morte di Carlo VII, al fine di ringraziare l’Arcangelo di averlo aiutato nella sua lunga battaglia che aveva opposto il delfino a suo padre. Luigi XI vi ritornò, nel 1471, in azione di grazie singolare.
Il merlo
Il re soggiornava ad Alençon e, un pomeriggio, camminava nel parco, in prossimità del castello. In cima ad una delle torri, un giovane paggio aveva trascinato un’amichetta della sua età, una “impagliatrice”, dicono i cronisti. Egli contava bene che dopo averle mostrato il re da lontano e a tutto piacere, la ragazza gli concederebbe qualche privatezza ; la torre era abbastanza tranquilla perché il ragazzo raggiungesse i suoi fini. Lassù, i due ragazzi, sconcertati, si accorsero che non vedevano bene ; essi ebbero l’idea di salire sulla piattaforma. Il bordo era vecchio, troppo in ogni caso per sopportare le capriole dei giovinastri… Un merlo, dissaldato, si distaccò dal muro e cadde. Si immagina il terrore della coppietta mentre che la grossa pietra rovinava, diritta sulla augusta testa di Sua Maestà…