Aleteia logoAleteia logoAleteia
martedì 19 Marzo |
Aleteia logo
Spiritualità
separateurCreated with Sketch.

Vuoi essere tagliato e gettato nel fuoco o potato e dare frutto?

UVA VENDEMMIA

Di mythja - Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 23/07/19

La vita può diventare una fuga per la paura che ci accadano cose brutte o la storia del nostro attaccamento sempre più saldo alla Vite che è Cristo: in Lui porteremo frutto e nessuna sofferenza andrà sprecata.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo.
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.
Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». (Gv 15, 1-8)

“Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto”. La dinamica del taglio è insita nella vita stessa. Molte volte la vita ci mette nella condizione di essere tagliati, privati, e in alcuni casi anche spezzati dalle circostanze. Il destino di certe cose però lo decide non la sofferenza che proviamo, ma la nostra appartenenza. Essere di Cristo significa essere nella condizione di poter trasformare una perdita in un’occasione per portare frutto.

Questo ci fa dire che invece di passare l’esistenza cercando solo di difenderci dalle cose negative che possono accaderci, dovremmo investire molte energie a rimanere aggrappati realmente e concretamente a Cristo, come un tralcio è attaccato alla vite. “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla”.

La grande menzogna di farci da soli, di salvarci da soli, e di rimanere in piedi da soli, ci mette nella condizione di essere gettati via, perché senza una relazione significativa ogni vita si secca: “Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano”. Questo vangelo ci svela la nostra vera natura di fondo: noi siamo le nostre relazioni. E per quanto a volte è proprio nelle relazioni che riceviamo la maggior parte delle batoste, non possiamo farne a meno. La promessa che ci fa Cristo non è quella di metterci al sicuro dalla sofferenza o dalle prove della vita, ma di non sprecare nulla della sofferenza e della fatica della vita. E questo per un motivo molto semplice: “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”.

#dalvangelodioggi

Tags:
dalvangelodioggi
Top 10
See More