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Questi integratori alla curcuma causano l’epatite

CURCUMA

Akepong Srichaichan - Shutterstock

Agi - pubblicato il 06/06/19

Finora si sono registrati 16 casi mentre prosegue l’indagine da parte del Ministero per individuare da dove possa essere partita la contaminazione. La lista dei 21 prodotti da non consumare

Ha proprietà anti-tumorali, anti-ossidanti, antimicrobiche, antifungine e immunostimolanti. Regala, inoltre, un buon sapore ai cibi al punto di essere una delle spezie principe dei piatti indiani. Basterebbe questo a spiegare perché sempre più persone scelgono di inserire la curcuma nella loro alimentazione, sotto forma di polvere o di integratori.

Il Ministero della Salute mette in guardia chi sceglie questa seconda soluzione: alcuni integratori a base di curcuma sono accusati di provocare una forma particolare di epatite (colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa). Finora si sono registrati 16 casi mentre prosegue di pari passo l’indagine da parte del Ministero per individuare da dove possa essere partita la contaminazione. Nel frattempo, le autorità invitano i consumatori a sospenderne momentaneamente l’utilizzo.

I 21 integratori da evitare

Questa la lista dei prodotti da non usare:

Curcuma Piperina Abbè Roland prodotta da Studio 3  Farma s.r.l.

ArtDol Naturetica, in confezione da 30 tavolette (32,85 grammi) – lotto 18N142  con scadenza 12/2022 – prodotto da Naturetica Bielli S.a.s.

Curcuma Max Naturetica, in confezione da 30 capsule (19,5 grammi) – lotto 181214 con scadenza 12/2022 –  prodotto da Naturetica Bielli S.a.s.

Curcuma Max Naturetica, in confezione da 60 capsule (39 grammi) – lotto 181210 con scadenza 12/2022 – Naturetica Bielli S.a.s.

Good Joint Benessere Pharma, in confezione da 120 compresse (96 grammi) – lotto 190503 con scadenza 05/2023 prodotto da Benessere Pharma S.r.l.

Versalis – lotto I 0187 con scadenza 01/2022 – Geofarma s.r.l. – prodotto da Labomar s.r.l.

Rubigen curcuma e piperina – lotto 250119 – Naturfarma

Curcumin+piperin – Vegavero – prodotto da Vanatari International GMBH, Berlino

Tendisulfur Forte bustine – Laborest Italia s.r.l. prodotto da Nutrilinea s.r.l.

Cartijoint Forte – lotto 24/18 – Fidia Farmaceutici s.p.a. prodotto da Sigmar Italia s.p.a.

Curcuma liposomiale più pepe nero – lotto 1810224, scadenza 10/21, prodotto da Laboratories Nutrimea con sede e stabilimento di produzione rue des Petits Champs 20, FR 75002, Parigi

Curcuma 95% Maximum – lotto 18L264, scadenza 10/2021, prodotto da Ekappa Laboratori s.r.l. per conto di Naturando s.r.l.

Curcuma complex – B.A.I. aromatici per conto di Vitamin shop

Tumercur – Sanandrea

MOVART – lotto M70349scadenza 08/2019 – Scharper S.p.A., Farmaceutici Procemsa spa Nichelino

Curcuma Meriva 95% 520mg Piperina 5 mg – Farmacia dr. Ragazzi, Malcontenta

Curcuma “Buoni di natura” – Terra e Sole

Curcumina Plus 95% – lotto 18L823 – NI.VA prodotto da Frama

Curcumina 95% Kline – lotto 18M861 – NI.VA prodotto da Frama

Curcumina Plus 95% piperina linea@ – lotto 2077-LOT 19B914 – NI.VA prodotto da Frama

Curcumina Plus 95% piperina linea@ – 18c590 – NI.VA prodotto da Frama




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Come si ottiene (e si assume) la curcuma

La polvere di curcuma, spiega il sito Alimenti e Sicurezza, si ottiene dal rizoma (radice ingrossata con funzione di riserva) della specie Curcuma, pianta coltivata in India e nel Sud-Est asiatico, Cina e Perù. È una molecola abbastanza stabile e per tale motivo può essere usata per gli alimenti trattati termicamente. Le specifiche JECFA definiscono la curcumina come la molecola attiva estratta solamente da substrati naturali, anche se può essere prodotta sinteticamente (non utilizzata come additivo alimentare).

La curcuma si ottiene per estrazione (solventi di estrazione: etilene acetato, acetone, diossido di carbonio, diclorometano, n-butanolo, metanolo, etanolo, esano, propan-2-olo – Reg. 231/2012) dai rizomi della Curcuma longa L. e successiva cristallizzazione dell’estratto.

Nonostante i numerosi benefici apportati, il suo scarso assorbimento, la sua insolubilità e la rapidità di eliminazione, hanno portato i ricercatori a cercare delle soluzioni che potessero aumentarne la biodisponibilità. Una di queste soluzioni prevede l’utilizzo dell’alcaloide piperina, cui si deve il sapore piccante del pepe nero, il quale è in grado di aumentare la biodisponibilità favorendone l’impiego clinico.

Il boom degli integratori

Secondo uno studio di Federsalus, l’Associazione Nazionale Produttori e Distributori di prodotti salutistici, l’Italia è al primo posto dei mercati europei per dimensioni e crescita di uso di integratori. Nel 2018 sono state 226 milioni le confezioni vendute, per un consumo pro capite di 7 scatole. Il valore di mercato del comparto è di 3,3 miliardi, mentre l’utilizzo degli integratori coinvolge il 65% della popolazione italiana (32 milioni di persone).

Qui l’originale di AGI

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