E’ diversa dall’esorcismo e contrasta l’opera diabolica. Ecco le più efficaci
Alcuni anni fa il Papa san Giovanni Paolo II, recandosi al Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo sul Gargano affermò: “Questa lotta contro il demonio che contraddistingue la figura dell’Arcangelo Michele, è attuale anche oggi; perché il demonio è tuttora vivo e operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l’incoerenza dell’uomo, la frattura interiore della quale è vittima non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche l’effetto dell’azione infestatrice e oscura di Satana”.
Qualche anno prima il suo predecessore il Papa Paolo VI, oggi beato, in una celebre udienza del mercoledì aveva dichiarato: “Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà, misteriosa e paurosa. Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerla esistente”. Infatti negare l’esistenza e l’operatività del diavolo significa non capire una delle funzioni più importanti di Gesù e della Chiesa: combattere ed espellere gli spiriti del male.
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San Matteo, nel suo vangelo, scrive che Gesù elesse i dodici e “diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie”(Mt 10,1). Anche l’evangelista Luca scrive a riguardo: “Egli allora chiamò a sé i dodici e diede loro potere ed autorità su tutti i demoni e di curare le malattie” (Lc 9, 1). Secondo San Marco la lotta contro gli spiriti delle tenebre fu affidata da Gesù agli apostoli fin dall’inizio del loro ministero e dopo una notte in preghiera, il Maestro scelse i dodici “per mandarli a predicare, e perché avessero il potere di scacciare i demoni” (Mc 3, 14). La stessa esperienza di lotta ai diavoli, Gesù la fece fare anche al gruppo dei 72 discepoli che al ritorno dalle loro campagne di evangelizzazione con gioia, entusiasmo e una punta di orgoglio affermarono: “… anche i demoni si sottomettevano a noi nel tuo nome” (Lc 10, 17).
Prima di ascendere al cielo, Gesù conferisce il mandato ufficiale agli apostoli e san Marco riferisce: “E questi saranno i i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno” (Mc 15, 17-18).
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E’ assai interessante notare che il primo dei segni per i credenti è lo scacciare i demoni. La Chiesa ha ricevuto tale potere da Cristo e lo gestisce nei modi più adatti ad ottenere l’effetto liberatorio.
E’ ora più opportuno spiegare la differenza tra esorcismo e preghiere di liberazione. Le preghiere di liberazione vanno distinte dall’esorcismo che è un sacramentale istituito dalla Chiesa e che può essere amministrato esclusivamente da quei sacerdoti che, secondo il canone 1172 del Codice di Diritto Canonico, ne abbiano peculiare ed espressa licenza del loro vescovo. L’esorcismo è fatto utilizzando le apposite preghiere del Rituale e può essere amministrato solo dai preti esorcisti che possano esibire la lettera episcopale di nomina, tutte le altre preghiere sono di liberazione, e non essendo esorcismo, possono essere fatte da tutti i sacerdoti o laici, singolarmente od in gruppo e nessuno le può vietare perché sono un diritto-dovere dei battezzati.
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Alla domanda che differenza c’è riguardo gli effetti tra l’esorcismo e la preghiera di liberazione, il compianto padre Gabriele Amorth così scrive: “Un laico che prega per la liberazione dal demonio fa una preghiera privata, in cui esercita il sacerdozio dei fedeli e si avvale del potere dato da Cristo a quanti credono in lui. Il sacerdote che prega allo stesso scopo, fa anche lui una preghiera privata che, a pari condizioni, ha più efficacia in quanto usa del sacerdozio ministeriale e del suo mandato di benedire. Un esorcista che amministra un esorcismo, ha un’efficacia ancora maggiore, di per sé. Perché compie un sacramentale, fa quindi una preghiera pubblica, che coinvolge l’intercessione della Chiesa”. “Ma stiamo bene attenti – scrive padre Amorth – il Signore tiene molto conto della fede. Per cui è possibile che la semplice preghiera di un laico, benché preghiera privata, abbia più efficacia delle altre. Così è possibile che la preghiera di un sacerdote non esorcista, fatta con molta fede, abbia più efficacia di una preghiera di un esorcista autorizzato dal vescovo, ma che agisce con minor fede”.
Comunque è da sottolineare fortemente che la preghiera di liberazione deve restare “una preghiera” senza mai trasformarsi in esorcismo, infatti solamente nell’esorcismo ci si può rivolgere direttamente al demonio ed imporgli di lasciare libera una persona mentre nella preghiera di liberazione i credenti si rivolgono al Signore pregandolo appunto di liberare dal demonio una persona che è molestata dagli spiriti maligni.
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Il defunto cardinale Suenens, vescovo emerito di Bruxelles, in un suo libro sul Rinnovamento Carismatico cattolico scriveva che occorre: “stabilire con chiarezza la distinzione fra preghiera di liberazione ed esorcismo di liberazione mediante apostrofe diretta al demonio. La preghiera di liberazione viene rivolta a Dio come ogni altra preghiera. La domanda finale del Padre Nostro: “liberaci dal male” è la preghiera di liberazione per eccellenza. E’ accessibile a tutti e fa parte della nostra eredità spirituale”. In sintesi le preghiere di liberazione sono quelle orazioni fatte con fede o da un gruppo di fedeli o anche da un qualsiasi sacerdote non esorcista (cioè la quasi totalità del clero cattolico) per chiedere la liberazione dagli influssi del maligno.
L’esorcista Don Salvucci scriveva: “Bisogna rimarcare subito la grande importanza di questo tipo di preghiera per il suo alto valore comunitario e per la parziale funzione di supplenza al limitato numero di esorcisti. Con questo mezzo è possibile con facilità portare conforto, sostegno e reale aiuto di liberazione alle persone sofferenti di questo male occulto”. La preghiera di liberazione è quindi assai utile nel contrastare l’opera demoniaca. Ci chiediamo: “Ma come agisce il maligno?”. Vi è un’azione ordinaria, diremmo normale, del diavolo, che è quella di tentare tutti gli uomini al peccato. Vi è poi un’azione straordinaria di Satana che assume quattro forme diverse.
La Possessione diabolica: avviene quando il diavolo o i diavoli si impossessano di un corpo (ma non dell’anima) così che il posseduto è lo strumento attraverso il quale il demonio agisce o parla. Nel caso di possessione c’è bisogno di un esorcismo e di un esorcista nominato dal vescovo.
La Vessazione diabolica: è formata da disturbi che non arrivano però alla gravità della possessione e comporta fastidi fisici, pruriti e graffi. In questi casi va bene una preghiera di liberazione.
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L’Ossessione diabolica: consiste in pensieri ossessivi come ad esempio forti tentazioni al suicidio od a commettere atti assurdi e chi è colpito da ciò vive in una tensione continua di disperazione. Anche in questi casi la preghiera di liberazione può arrecare un enorme sollievo.
Infine vi è l’Infestazione diabolica su case, oggetti, animali. Gli spiriti maligni si possono manifestare in un’abitazione, in una singola stanza, in negozi, in uno spazio all’aperto con rumori, grida, odori nauseanti, immagini spettrali.
Le cause di queste spiacevolissime situazioni possono essere varie come ad esempio la partecipazione a sedute spiritiche, con o senza medium, il praticare la scrittura automatica, il fare od il farsi fare i tarocchi od altre forme di divinazione, il frequentare maghi, fattucchieri, occultisti e circoli esoterici e massonici.
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Comunque la cosa più importante rimane sempre la preghiera. Nel 1800 in un celebre esorcismo fatto da alcuni sacerdoti domenicani, Lucifero, parlando della Madonna, fu costretto ad affermare: “Dio ha dato a Lei il potere di schiacciarci e Lei lo fa con il Rosario, che ha reso potente. Per questo il Rosario è la preghiera più forte. Esso è il nostro flagello, la nostra rovina, la nostra sconfitta. Il Rosario ci vince sempre, ed è sorgente di grazie incredibili per quanti lo recitano per intero (tutti e venti i misteri!). per questo noi lo avversiamo e lo combattiamo con tutte le nostre forze, ovunque, ma specialmente nelle comunità, la cui forza spezzerebbe ogni nostra resistenza. Non vi è male che possa resistere al Rosario intero comunitario”.
A parte il Rosario mariano, un’altra preghiera efficace contro le forze del male è la Corona angelica, detta anche Rosario di San Michele Arcangelo, che da molti anni l’Associazione “milizia di San Michele Arcangelo” sta diffondendo nella regione Campania.
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