3 Scoprire i propri doni e come poterli usare

Dio vi ha benedetti con dei doni, talenti e tratti specifici che non ha nessun altro. Pregate e chiedete allo Spirito Santo di rivelarvi questi doni e come potete usarli al servizio degli altri.
Quando troverete un elemento con cui siete stati benedetti, fate una dichiarazione di missione personale a partire da questo, cercando di viverlo tutti i giorni.
Se è la gioia, potrebbe essere qualcosa come “Gesù, aiutami a irradiare la tua gioia a tutte le persone con cui mi trovo”. Se siete servizievoli, magari sarà “Gesù, mostrami come posso servire come te” e sforzatevi di farlo.
4 Trovare la propria vocazione personale

Come abbiamo detto, il modo più comune per poter comprendere la volontà di Dio è lo stato di vita a cui mi chiama, ma non è l’unico, né il più intimo. A livello più profondo, l’orientamento della mia vita è la mia irripetibile singolarità, il “nome” che Dio mi ha dato, il mio “io” più intimo, la mia “vocazione personale”.
Si tratta di rendersi conto, in una progressiva libertà interiore, del progetto personale che Dio ha delineato per me, di modo che io lo accetti e voglia viverlo generosamente. È quello che è accaduto a quasi tutti i personaggi biblici, “chiamati per nome”. Per Dio non sono un numero di serie, ma un essere irripetibilmente unico, perché mi chiama per nome.
E arrivo al punto: abbiamo ristretto la parola “vocazione” alle vocazioni sacerdotali e religiose. Forse cominciamo a parlare con riluttanza della vocazione matrimoniale, ma la Bibbia chiama “vocazione” ogni chiamata di Dio, a qualsiasi orientamento o missione specifica che dà.
La “vocazione personale” è il segreto dell’unità e dell’integrazione della nostra vita proprio perchè è quel significato unico dato da Dio. Nulla mi unifica e mi integra in profondità come quel significato.
Se ci concentriamo per bene, nella nostra storia lasciamo istintivamente da parte ciò che non ha nulla a che vedere con questo, e interiorizziamo e assimiliamo quello che invece ha a che fare con ciò che riempie di senso la nostra vita.
E visto che chi ci chiama è Gesù, ogni vocazione è contenuta in Lui. La personalità di Cristo è così infinitamente ricca da abbracciare tutte le chiamate e tutte le vocazioni.
Se ciascuno di noi ha la sua vocazione personale, questa dev’essere contenuta in Gesù. Ciò vuol dire che la sua personalità ha un aspetto, un “volto”, che è proprio di ciascuno di noi, di modo che ognuno può parlare del “mio Gesù”, non solo in modo “pio”, ma con un profondo senso teologico.
E allora la vocazione non è un ideale personale astratto, ma una persona, la persona di Cristo, e tutto questo in un modo profondamente unico.
Posso quindi trasformare tutta la mia vita cristiana in quello in cui mi è sempre stato detto che consisteva, ma senza dirmi come: un rapporto d’amore tra Gesù e me, sempre crescente e interpersonale, ma profondamente chiamato ad aprirsi al mio impegno nei confronti degli altri.