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Come curare i 4 pilastri che sostengono la vita

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Mateusz Dach | CC0

Dolors Massot - pubblicato il 12/04/19

Avere pace non è facile in mezzo al trambusto quotidiano, ma ecco dei suggerimenti che vi aiuteranno a riuscirci

Ogni anno, in qualche momento, vi proponete sicuramente una “messa a punto”. Potete farlo il 1° gennaio, o nelle vacanze estive… Un altro momento ideale per riequilibrarsi è l’arrivo della primavera. In qualche modo, è il corso delle stagioni a invitarci a ricominciare.

Vogliamo tutti stare meglio, ma a volte non sappiamo da dove iniziare, e i giorni e le settimane passano e restiamo alla casella di partenza.

Per questo è bene seguire qualche metodo, anche se non ci confidiamo tanto da pensare che sia quello perfetto e definitivo. Si tratta semplicemente di conoscere alcuni modelli e di trovare una strada già tracciata da percorrere.

Paz Calap è l’autrice del libro Quiero paz (ed. Alienta), appena pubblicato e in cui propone un corso di 8 settimane per scoprire cosa siamo capaci di fare con noi stessi e raggiungere la calma.

Perché questo avvenga, ovvero per avere la serenità e recuperare l’allegria, dobbiamo conoscerci. La Calap parla di 4 pilastri che sostengono la nostra vita e fa riferimento alla tradizione orientale, che ci paragona metaforicamente a una carrozza.

1. La carrozza è il corpo, il fisico

“Devi essere curata, carina, pulita, avere un bell’aspetto e trasmettere fiducia”, spiega la Calap. Questo implica un corpo sano ed equilibrato, “senza eccesso o mancanza di peso”.

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Per ottenerlo, è imprescindibile mantenere delle abitudini sane. “Se si ha un corpo contaminato (alcool, droga, eccesso di cibo) o trascurato (vita sedentaria, mancanza di igiene), i pensieri saranno negativi e contaminanti”, afferma l’esperta.

Abitudine 1: Alimentazione consapevole. La Calap raccomanda di alcalinizzare il corpo al mattino come alimenti come il limone, l’avocado, lo zenzero e l’aglio.

Abitudine 2: Muoversi. Come minimo camminate ogni giorno. Anche i giocatori di scacchi fanno 3 o 4 ore di esercizio fisico, che permettono loro di ossigenarsi e di tener viva l’attenzione.

Abitudine 3: Stirare il corpo. Almeno due minuti dopo essersi alzati e altri due prima di andare a letto.

WOMAN
Shutterstock/Andrey_Popov

Abitudine 4: Dormire 8 ore. Per la Calap è una “priorità assoluta”.

2. I cavalli sono le emozioni

“È importante lavorare per avere un sistema emotivo forte e potente per guidare con sicurezza la propria vita”, dichiara l’autrice.

FRIENDSHIP
Syda Productions - Shutterstock

A questo riguardo, bisogna tener conto di realtà conosciute ma a volte poco praticate, come il fatto che siamo i protagonisti della nostra vita. Le emozioni non possono essere ignorate, negate o represse, vanno canalizzate.

La Calap ricorda che dire “Non succede niente, passerà” è dannoso “e può provocare malessere fisico e malattie”.

Dall’altro lato della bilancia potrebbe esserci l’atteggiamento ugualmente negativo di lasciarsi trascinare dalle emozioni. Un giorno ci si sveglia tristi ed è tutto grigio, quello successivo si sente una buona notizia alla radio e diventa tutto rosa. Non si tratta neanche di questo.

Cosa fare allora con le emozioni? L’autrice propone di seguire la lezione di un grande maestro, Viktor Frankl, autore de L’uomo in cerca di senso.

“Tra stimolo e risposta”, ha scritto Frankl, “l’essere umano ha sempre la capacità di creare una distanza e di scegliere quale sia la risposta più adeguata”.

3. Il cocchiere sono i pensieri, la mente

“È importante essere ben consapevoli dei pensieri che si stanno creando, e cambiarli se è necessario”, afferma la Calap.

YOUNG,WOMAN,THINKING
Shutterstock

Questo ci aiuterà a sbloccare situazioni o periodi negativi. Creeremo buone abitudini se impareremo a guidare i nostri pensieri e a orientarli verso quello che è meglio per noi.

4. Il passeggero è l’essere profondo, la guida interiore

“Sei tu che devi dare indicazioni al cocchiere perché sappia dove andare”, scrive la Calap.

WOMAN,THINKING
Shutterstock
Più intimo dell'anima: la si può possedere in un'oscura prigione quanto in un palazzo.(Santa Teresa di Lisieux, 1873-1897)

Partendo dalla conoscenza di questi pilastri, ogni persona può applicarsi nell’aspetto in cui ritiene sia più urgente muoversi, e può contare (se non lo facesse sarebbe orgogliosa) sugli altri, che ci offrono risposte ai grandi interrogativi della vita, a cui non possiamo rispondere da soli anche se dentro di noi esiste quel piccolo seme che ci porta ad anelare alla felicità e alla conoscenza dell’amore.

Per chi ha convinzioni religiose, lavorare su questi quattro pilastri è una splendida base per collegarsi al soprannaturale, pregare e affrontare la vita con un atteggiamento migliore.

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