Ma anche il Parlamento potrebbe legiferare in questo senso
Dopo la recente (agosto) scelta della Lombardia a guida leghista, la rossa Toscana segue e approva una legge regionale che per cui i preservativi per chi ha meno di 26 anni saranno pagati dalla Regione, inserendosi in un sentiero già tracciato da Puglia, Emilia-Romagna, e Piemonte, in adempimento (secondo gli estensori) alla legge 405 del 1975, che traccia i confini – poi estesi dalla 194 – della gratuità dei mezzi necessari a una procreazione responsabile per “tutti i cittadini italiani e per gli stranieri residenti o che soggiornino, anche temporaneamente, su territorio italiano”.
la Regione Toscana ha stabilito l’accesso alla contraccezione gratuita e la programmazione di una serie di interventi utili a rafforzare i programmi di educazione sessuale nelle scuole, al fine di prevenire interruzioni di gravidanza e malattie sessualmente trasmissibili (Wired)
Tutta la contraccezione verrà messa a disposizione dei giovani residenti in Toscana, pillola, cerotto, anello, pillola del giorno dopo, spermicidi e spirale oltre alla cosiddetta “contraccezione d’emergenza”. Così il Presidente Enrico Rossi:
In #Toscana#preservativi gratis a tutti gli under 26.
Per contrastare malattie sessualmente trasmissibili, evitare gravidanze indesiderate, ridurre il ricorso all’aborto. Non solo profilattici: la gratuità riguarderà moltissimi altri metodi anticoncezionali.
pic.twitter.com/ORsIv2KR5X
— Enrico Rossi (@rossipresidente)
13 novembre 2018
Anche in Parlamento se ne parla
L’idea della diffusione gratuita della contraccezione però si è diffusa anche a livello nazionale, ed è polemica di queste giorni tra i 5 Stelle – che hanno presentato un emendamento alla manovra economica – e la deputata dem, Giuditta Pini. I primi hanno proposto condom gratuiti agli under-26 e, nella prima bozza, di estendere questo provvedimento anche ai richiedenti asilo e ai migranti. La giovane deputata modenese sui social ha rivendicato il provvedimento come una sua idea bocciata proprio dai grillini in commissione salvo poi riproporlo tale e quale e senza invitare la deputata a firmare la proposta. Tutto questo salvo poi cedere alle pressioni della Lega per non includere anche i migranti nel provvedimento, ma sostanzialmente benedicendone il contenuto se applicato agli italiani. La proposta, finita su tutti i giornali, era stata criticata anche dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni:
“Così oltre a vitto e alloggio, paghetta e Wi-Fi, gli italiani dovranno pagare pure i preservativi a chi si dichiara richiedente asilo, e che nell’85% dei casi risulta essere un clandestino. A questo non ci era arrivata nemmeno Laura Boldrini” (Repubblica)
proponi i contraccettivi gratis.#m5s boccia la proposta.
copiaincollano, dicono che è una loro idea.
sbugiardati
dicono che la lega non vuole.
ritirano la proposta.
intanto il mio emendamento è sempre lì.
vediamo se lo voteranno.
ci vediamo in parlamento.
Sarà un piacere.
— Giuditta Pini (@piccolapini)
18 novembre 2018