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5 idee originali che sono emerse durante il Sinodo

SYNOD2018
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 25/10/18
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Donne, giovani, coppie, digitale, omosessuali: nel documento finale novità in vista?

Conto alla rovescia per il voto di sabato al documento finale del Sinodo dei Giovani. La discussione sulla bozza è però entrata nel vivo. In queste ultime ore di confronto tra i Padri Sinodali potrebbero maturare alcune novità. Intanto ecco le cinque idee più originali, gli argomenti più caldi fuoriusciti dall’assemblea.

1) Voto alle donne nei prossimi Sinodi

Da più fronti, non solo tra le uditrici, emerge il problema del protagonismo femminile nel Sinodo. Le donne sono limitate dalla possibilità di non votare il documento finale. Una discriminazione che è stata al centro del dibattito sin dalle prime battute del Sinodo.

Ci sono “spinte” per rivedere i meccanismi di voto ma nella bozza di documento, i punti inerenti, le donne, come rivela Il Messaggero (25 ottobre), non prevedono (almeno ad oggi) cambiamenti.


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“Ruolo insostituibile”

Il punto numero 62 recita: «Emerge tra i giovani la richiesta che vi sia un maggiore riconoscimento e valorizzazione delle donne nella società e della Chiesa. Molte donne svolgono un ruolo insostituibile nelle comunità cristiane ma raramente sono coinvolte nei processi decisionali, anche quando tali processi non richiedono specifiche responsabilità ministeriali o un riconoscimento ecclesiale. L’assenza della voce e dello sguardo femminile impoverisce il dibattito e sottrae al discernimento un contributo prezioso. E’ importante intraprendere processi che rendano tutti più consapevoli dell’urgenza di un necessario e ineludibile cambiamento».

Il numero 155: «(…) Un ambito di particolare importanza (…) è quello della presenza femminile negli organismi ecclesiali a tutti i livelli, anche in funzione di leadership, e della partecipazione femminile ai processi decisionali ecclesiali. Si tratta di un dovere di giustizia, che trova ispirazione tanto nel modo in cui Gesù si è relazionato con uomini e donne del suo tempo, quanto nell’importanza del ruolo di alcune figure femminili lungo la storia della Chiesa. E’ stata sollevata anche la questione della presenza femminile alle assemblee sinodali, evitando la disparità tra la rappresentanza della vita religiosa maschile e femminile».



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2) Pontificio Consiglio per i Giovani

Nei lavori sinodali è stato anche sottolineato che nell’accostare il mondo giovanile serve concretezza, a partire da quei luoghi, come scuole e università, in cui in alcuni Paesi avviene il primo contatto con la Chiesa. I giovani inoltre vanno aiutati a rimanere connessi con Dio, “Gps” della loro vita.

POPE FRANCIS MEETING YOUTH

Antoine Mekary | ALETEIA

Ma di fronte alle sfide del mondo contemporaneo i Padri esortano a non rinnegare i simboli del cristianesimo, a non lasciare che sia irrisa la religione cattolica e soprattutto a combattere la piaga degli abusi. Ne va della credibilità della Chiesa. Occorre vivere in mezzo alla gente, lontano dai palazzi: “avere l’odore dei giovani”. Proporre senza annacquamenti il Vangelo di Gesù, nato povero, morto in croce e risorto: lui solo è degno di essere amato e seguito, è il “leader” che i giovani cercano (Asianews, 20 ottobre).

È l’incontro personale con il Signore, quindi, a fare da base ad ogni scelta vocazionale. Per incentivare un impegno maggiore della Chiesa nei confronti dei giovani su più fronti è stata ipotizzata la nascita di un Pontificio Consiglio per i Giovani (Vatican News, 18 ottobre).


POPE FRANCIS MEETING YOUTH
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3) Un nuovo organismo di pastorale digitale

Collegato al tema dell’avvicinamento delle nuove generazioni alla Chiesa, c’è quello del digitale. Si stanno facendo passi in avanti, basti pensare al progetto #Giovani&Chiesa presentato al Sinodo ma è ancora troppo poco.

«La Chiesa deve imparare ad abitare il mondo digitale, abbiamo già molte iniziative, ma ancora manca molto, non possiamo avere paura di entrare in questo campo», ha detto Valdir José De Castro, brasiliano, superiore generale della Società di San Paolo (Paolini).

«È necessario che la Chiesa approfondisca la propria comprensione della tecnologia, e in particolare di internet, in modo da discernere come abitarla, anche come terreno fertile per la evangelizzazione» (La Stampa, 19 ottobre).


POPE ANGELA MARKAS
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Scuola di catechismo on line in Libano

Esempi concreti sono stati portati da un vescovo maronita libanese e un vescovo ghanese. Monsignor Joseph Naffah, vescovo ausiliare di Joubbé, Sarba e Jounieh, in Libano, ha raccontato di aver sviluppato una scuola di Catechismo, un Istituto di Scienze religiose online «per i nostri giovani sparsi nei quattro angoli del mondo», diaspora in altri paesi, emigrati per cercare una nuova vita fuori dalla realtà difficile e conflittuale del Medio Oriente: vi sono iscritti 550 giovani in tutto il mondo per corsi di istruzione in lingua araba, tra gli iscritti anche giovani carcerati, disabili, e giovani non cristiani.

Il Presule ha detto di aver proposto al Sinodo «che ci sia in Vaticano un ufficio che metta insieme e sostenga progetti che si sviluppano online in varie parti del mondo», e, per quanto riguarda il riconoscimento di queste realtà sul web dal punto di vista cattolico, ha sostenuto la necessità di un «logo di riconoscimento» rilasciato da un apposito ufficio che, se vi sono le condizioni, ne garantisca l’affidabilità nel portare il messaggio della Chiesa.



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Gli smartphone in Ghana

Monsignor Emmanuel Kofi Fianu, vescovo di Ho, da parte sua, ha sottolineato che nel suo paese, dove ci sono molte chiese pentecostali e carismatiche, la Chiesa deve «aiutare i giovani a vivere il Vangelo nella loro vita», ma poiché «la nostra gioventù vive in mondo digitale, tutti hanno lo smartphone», è necessario concepire una «pastorale digitale per trasmettere la parola di Dio»: un passaggio fondamentale «se vogliamo che leggano la Bibbia, che siano in contatto con la Bibbia, distribuzione della parola di Dio, e non solo la sua interpretazione».

SMARTPHONES SOCILA MEDIA

By GaudiLab | Shutterstock

4) Una sezione per le coppie già impegnate e per quelle appena sposate

Il mondo anglosassone, attraverso i suoi portavoce al Sinodo, sta spingendo per istituire un sezione specifica sulle coppie, poiché il loro ruolo è strategico nell’educare correttamente i figli. E la Chiesa deve fare di più in tal senso.

«Creare una sezione che prenda in considerazione l’accompagnamento per le coppie già impegnate e per quelle appena sposate, simile alla sezione di accompagnamento per i religiosi e coloro che si stanno formando al ministero ordinato»: è la proposta per il documento finale avanzata dal gruppo anglofono dei Circoli Minori moderato dal cardinale Blase Joseph Cupich.

L’Instrumentum laboris del Sinodo sottolinea che «tutti i giovani, senza eccezione, hanno il diritto di essere guidati nel loro percorso di vita» ricorda il relatore del Circolo, monsignor Mark Stuart Edwards: «Per la maggior parte dei giovani nella Chiesa, il cammino vocazionale porta al matrimonio e alla vita di famiglia. Questi giovani hanno bisogno di essere accompagnati, nel momento in cui discernono la vocazione al matrimonio, poiché questo tipo di accompagnamento li prepara alle gioie e alle battaglie della vita matrimoniale».


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5) L’approccio con il mondo omosessuale

C’è una parte dei Padri Sinodali che spinge, sulle sollecitazioni dell’Instrumentum Laboris, per avviare una pastorale specifica dedicata alle persone con tendenza omosessuale, racchiusi con l’acronimo di LGBT.

Un’altra parte dei Padri Sinodali, invece, sostiene che sarebbe discriminatorio collocare in una pastorale specifica queste persone, ma continuare a coinvolgerle ed evangelizzarle come tutte le altre. In queste ore che ci separano dal documento finale, potrebbe accadere di tutto.



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COSTA RICA-RIGHTS-GAY-MARRIAGE-PROTEST

EZEQUIEL BECERRA / AFP
LGBTI activists demonstrate in front of the Supreme Court of Justice in San Jose, on August 04, 2018 to demand the legalisation of same-sex marriage.Protesters demand Costa Rica to enforce its commitment to international treaties, based on the response given by the Inter-American Court of Human Rights (ICHR) on last January 9 saying the country must guarantee marriage between same-sex couples. / AFP PHOTO / EZEQUIEL BECERRA