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Mancuso su abusi: insostenibile il voto di castità. Melloni: il celibato non è la causa

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© Unione Cristiani Cattolici Razionali

Unione Cristiani Cattolici Razionali - pubblicato il 12/09/18

Il mito del celibato sacerdotale come causa della pedofilia. Ma il fenomeno è più diffuso in famiglia, negli ambiti educativi e sportivi. Un tema che mette in contrapposizione anche i due più noti opinionisti religiosi di “Repubblica”, Vito Mancuso e Alberto Melloni. Poi l’intervento di un seminarista di Barcellona

La Chiesa cattolica sta vivendo nelle ultime settimane momenti convulsi a causa dello scandalo degli abusi commessi da diversi ecclesiastici e dall’occultamento dei loro superiori. Un fenomeno prettamente del passato, come ha dimostrato il report del Grand Jury della Pennsylvania, mentre dal 2002 si è progressivamente imposta una linea di tolleranza zero.

Tuttavia, gran parte degli organi d’informazione tratta la vicenda come scandalo d’attualità e puntuali arrivano gli opinionisti che indicano il problema nel celibato sacerdotale. Lo ha fatto recentemente perfino il teologo spretato Vito Mancuso, che ha parlato di «insostenibilità del voto di castità. È il principio di realtà che impone alla Chiesa di vivere il nuovo tempo decretando la rottura».




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Mancuso cade sempre nello stesso errore. Se i tempi cambiano, se gli uomini si indeboliscono allora è la Chiesa che deve sottomettersi al mondo, ai tempi, che corrono. Non solo come linguaggio, mutamento necessario e benemerito, ma come dottrina, con proposte più basse. Non è la Chiesa, seppur ferita e zoppicante, a dettare la rotta, la direzione, ma sono le voglie, i capricci, l’indebolita ragione dei moderni a battere il cammino. Il progresso è la verità a cui adeguarsi. Ed infatti questo approccio è il classico peccato mortale dei cosiddetti progressisti.




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Ad affermarlo questa volta perfino lo storico della Chiesa, Alberto Melloni, anche’egli -come Mancuso- firma di punta del quotidiano più progressista sulla scena italiana, Repubblica. Solitamente viene incasellato come “cattolico adulto”, emancipatosi dalla dottrina sulle tematiche etiche, di sinistra. Tuttavia, scrivendo prima dell’intervento di Mancuso (suo amico e collega sullo stesso giornale), forse profetizzandolo, Melloni ha riflettuto sul recente report statunitense riguardante la pedofilia nel clero, commentando«darà corda a quella destra anti-Francesco che vede ovunque la conseguenza di un lassismo morale imputato al concilio e al Papa che lo vive». Aggiungendo: «E che farà ritornare alla ribalta le sciocchezze progressiste sul celibato come “causa” di un delitto che, fuori e dentro i confini cattolici, è invece perpetrato sopratutto da eterosessuali praticanti».

A dimostrare quanto scritto da Melloni – ne avevamo già parlato– c’è la più grande indagine sulla pedofilia nella Chiesa, realizzata dal John Jay College of Criminal Justice di New York. In Italia, un’indagine del Parlamento italiano nel 2000 ha mostrato in modo evidente che l’80% dei casi di pedofilia avviene ad opera di un parente: genitori, nonni o zii (nel 47,3% delle violenze responsabile è il padre, nel 10,5% la madre, nell’11% entrambi, nel 9,8% gli zii, nel 9,5% i nonni, nell’8,9% i conviventi dei genitori). Da parte sua Telefono Azzurroha rilevato ben 4 casi di violenza sui minori ogni giorno da parte di genitori, insegnanti e allenatori, mentre queste le parole dello psichiatra tedesco Manfred Lütz«Tutte le professioni e le istituzioni che in qualche modo hanno a che fare con minori sono toccate dal fenomeno»ha commentato l’esperto. «Alcuni dicono che c’è un legame tra pedofilia e celibato. Scientificamente questa teoria non ha nessun fondamento. L’astinenza sessuale, in particolare, non provoca atti di abuso».




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Recentemente in Spagna è intervenuto anche un seminarista dell’arcidiocesi di Barcellona, Iñigo de Alfonso Mustienes, che ha inviato una lettera ai direttori di El Periódico e di El País. L’abbiamo tradotta e la riportiamo qui:

«Ho 32 anni e sono un seminarista a Barcellona. Prima del seminario ho studiato giurisprudenza e mi sono dedicato a questioni legali internazionali. In questi anni sono stati resi pubblici disgustosi atti di vescovi, sacerdoti e religiosi che hanno abusato di bambini ed adulti indifesi. Questi abusatori devono essere posti, come è già accaduto, davanti alle autorità giudiziarie. E, naturalmente, come anche viene fatto, devono essere espulsi dai ministeri che svolgono. È un errore pensare che abolendo il celibato o permettendo alle donne di essere ordinate, come alcuni pensano, il problema venga risolto. Ci sono molti più abusi e violenze domestiche in un matrimonio e nessuno pensa di introdurre il celibato opzionale tra gli sposi, che già esiste, secondo la libertà di ciascuno. Ho sentito la chiamata di Dio. Ho scelto liberamente di continuare ad accettare una decisione che so che non viene compresa. È una vita di amore e dedizione. Una vita in cui dobbiamo vedere, ed è per questo siamo formati, il popolo che ci è stato affidato attraverso la Chiesa come nostra vera moglie. Una vita di devozione che soltanto nella pietà e nell’arrendevolezza agli altri può funzionare».

Qui l’articolo originale tratto dal sito “Unione Cristiani Cattolici Razionali”

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