La sua presenza è stata fondamentale nel processo di discernimento vocazionale di Karol Wojtyła
“Essere santi non è difficile”. Questa frase ha ispirato Jan Tyranowski e l’ha ripetuta in seguito Karol Wojtyła – diventato anni dopo Papa Giovanni Paolo II – mentre discerneva la sua vocazione sacerdotale nella parrocchia salesiana di Cracovia -Debniki.
Il 21 gennaio 2017, Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione, attraverso la Congregazione delle Cause dei Santi, del decreto relativo alle virtù eroiche di questo laico Servo di Dio.
Dopo la conclusione della fase diocesana e della prima fase romana, manca solo un miracolo riconosciuto perché il sarto, amico e mentore di Giovanni Paolo II venga beatificato.
Jan Tyranowski era nato in Polonia il 9 febbraio 1901. Suo padre faceva il sarto, ma Jan divenne ragioniere. Amava passeggiare in montagna e si interessava di molte cose, dalla scienza e le lingue straniere al giardinaggio e alla psicologia.
Dopo una malattia provocata dallo stress, nel 1930 lasciò la contabilità, assunse l’attività del padre e iniziò a lavorare come sarto in casa. Fu in quel periodo che si unì all’apostolato dell’Azione Cattolica.
Tyranowski si coinvolse sempre più nelle attività e nei lavori parrocchiali, ma sentiva che gli mancava quacosa. Nel 1935, durante l’omelia di un sacerdote salesiano, sentì una forte chiamata che lo portò a iniziare una profonda vita spirituale.