Mentre si moltiplicano i commenti e gli interventi riguardo all'eroico sacrificio del gendarme di Trèves, un'ombra resta in sordina: «Beltrame fu davvero massone?». E se sì, questo che cosa cambia? Come si fa a dare una risposta? Anzitutto con una lettura intelligente, come quella ispirata da François-Xavier Bellamy su Le Figaro di ieri: «Noi abbiamo l’inesprimibile sentimento che quest’uomo ci abbia salvati». E questo sentimento richiede adeguata riflessione.
La vicenda di Arnaud Beltrame, il gendarme francese offertosi a un islamista in riscatto di una sconosciuta da quello tenuta in ostaggio, continua a far versare inchiostro, in Francia e fuori. Domani, mercoledì 28 marzo, a partire dalle 11:30, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron presiederà agli Invalides un omaggio nazionale al luogotenente-colonnello. Attenzione: “omaggio nazionale” si definisce una particolarissima e rarissima onorificenza tributata dalla massima carica dello Stato francese. L’ultimo a vedersela tributata è stato il grande accademico di Francia Jean d’Ormesson (la cerimonia di “omaggio nazionale” è quasi totalmente identica a quella di “ossequi nazionali”: la sola differenza è che la prima si dà per un decreto del Presidente della Repubblica ed è totalmente a carico dello Stato).
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Insomma, Beltrame non è stato ancora seppellito e già si parla di dedicargli strade e monumenti, nella notte scorsa un noto artista di strada gli ha dedicato un’opera a Port-Marly.