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3 tipi di martirio che portano a una ricompensa celeste

CRUCIFIXION OF ST PETER

Caravaggio | PD

Philip Kosloski - pubblicato il 01/11/17

Oltre al martirio rosso e bianco, c'è anche il martirio verde

La parola “martire” deriva dal termine greco martus, che indica colui che testimonia un fatto di cui ha conoscenza grazie all’osservazione personale. A livello cristiano è stato applicato per la prima volta agli apostoli, che hanno testimoniato in prima persona la vita di Gesù Cristo e la sua resurrezione.

In seguito, nei primi secoli della Chiesa il termine è stato usato esclusivamente per indicare quegli uomini e quelle donne santi che hanno testimoniato Cristo effondendo il proprio sangue. Come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica, “il martirio è la suprema testimonianza resa alla verità della fede; il martire è un testimone che arriva fino alla morte. Egli rende testimonianza a Cristo, morto e risorto, al quale è unito dalla carità. Rende testimonianza alla verità della fede e della dottrina cristiana. Affronta la morte con un atto di fortezza. Lasciate che diventi pasto delle belve. Solo così mi sarà concesso di raggiungere Dio” (CCC, n. 2473).

Nel corso del tempo, ad ogni modo, la Chiesa ha riflettuto sul significato originale della parola “martire” e ha riconosciuto vari tipi di martirio per esprimere altri modi per raggiungere il Paradiso – modi in cui un cristiano poteva testimoniare fedelmente il Vangelo senza essere ucciso per questo.

Un’antica omelia irlandese, scritta verso la fine del VII secolo, offre un riassunto perfetto dei tre tipi di martirio:

Ci sono tre tipi di martirio, ritenuti una croce per l’uomo: il martirio bianco, verde e rosso. Il martirio bianco consiste nel fatto che l’uomo abbandoni tutto ciò che ama per Dio, anche se gli costa digiuno o fatica. Il martirio verde consiste nel fatto che digiunando e faticando si libera dai suoi desideri malvagi, o fatica duramente nella penitenza e nel pentimento.

In base a questo resoconto e ad altri scritti, il martirio bianco viene in genere definito come essere perseguitati per le fede ma senza effusione di sangue. Consiste nel vivere coraggiosamente una vita per Cristo, anche se non viene mai chiesto di morire per questo.

Il martirio verde è più specifico e si concentra sulla penitenza e il digiuno estremi per amore nei confronti di Dio. Questo tipo di martirio viene in genere associato agli eremiti dell’Egitto, che hanno influenzato profondamente il monachesimo irlandese. È per questo che molti monaci irlandesi cercavano luoghi di estrema solitudine e clima aspro. Il monastero di Skellig Michael è un perfetto esempio di entrambe le cose.

Il martirio rosso, ovviamente, si riferisce alla propria vita fisica, alla testimonianza fino alla morte. In questo caso il rosso è associato all’effusione del sangue.

Questi tre tipi di martirio rappresentano varie vie per il Paradiso, ma hanno tutti una cosa in comune: l’essere infiammati dall’amore di Dio. Si potrebbe dire che si tratta di “tre vie d’amore”, tre modi in cui possiamo esprimere il nostro amore per Dio e la sua misericordia nei nostri confronti.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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