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Una donna assistette a distanza alla morte di Padre Pio

PADRE PIO
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Gelsomino Del Guercio - Aleteia Italia - pubblicato il 20/03/18
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La marchesa Giovanna Rizzani Boschi aveva conosciuto il frate tramite due episodi di bilocazione. La notte del 22 settembre vide il transito pur essendo lontana dalla cella

Quando Padre Pio morì non c’era nessuna donna nella sua cella.  Eppure, dopo le solenni e imponenti esequie, la marchesa Giovanna Rizzani Boschi, telefonò al convento dei cappuccini, chiese di parlare con frate Alberto D’Apolito e lo pregò di raggiungerla alla pensione dove alloggiava, a pochi metri di distanza.

Quando si trovò dinanzi al frate, gli raccontò di aver assistito «minuto per minuto alle ultime ore del Padre. – Lo vide soffrire; lo vide pregare… confessarsi con padre Pellegrino… rinnovare i voti religiosi… lo vide alzarsi dal letto e portarsi da solo sulla veranda… vide poi i tre medici in camice bianco che lo assistevano. Vide padre Paolo che gli somministrava l’Olio Santo».

Dinanzi alla comprensibile perplessità di frate Alberto, la donna gli disse: «Padre Alberto, io vi descriverò la cella di Padre Pio nei minimi particolari: voi mi dovete rispondere semplicemente: “sì” o “no”».

Solo quando gli «descrisse la cella del Padre e tutto ciò vi era dentro, nei minimi particolari», sapendo che, «prima del dicembre 1969, non era mai stata fotografata e che nessuna donna vi era entrata», il frate esclamò: «Basta signora! Sì, io credo che Lei è stata nella cella di Padre Pio ed ha assistito alla sua morte».

Ma chi è questa donna che ha avuto tale straordinario privilegio? Stefano Campanella ne racconta la storia in I tre misteri di Padre Pio (edizioni San Paolo).  La donna in questione è la marchesa Giovanna Rizzani Boschi, originaria di Udine, affidata alla nascita da «Maria Santissima» a San Pio.

Friuli e Molise

Era il 18 febbraio 1905. Quando la piccola nacque, contemporaneamente morì il padre. Il frate si ritrovò – mentre stava pregando nel coro del noviziato a Morcone (Campobasso) – nei pressi del palazzo dove avvennero la morte e la nascita. La Madonna disse a San Pio.

La prima bilocazione

Questo fu il primo episodio di bilocazione di Padre Pio: cioè il frate si trovava in luoghi diversi nel medesimo istante, parlava, sentiva e viveva contemporaneamente due esperienze.

In un luogo era presente con il corpo; in un altro era operante, assumendo una figura aerea del tutto simile al proprio corpo.

In una sua lettera il frate racconta l’episodio:

«Giorni fa mi è accaduto un fatto insolito: mentre mi trovavo in coro con fra Anastasio, erano circa le ore 23 del giorno 18 mese scorso, quando mi trovai lontano in una casa signorile, dove il padre moriva, mentre una bimba nasceva. Mi apparve allora Maria santissima che mi disse: ”Affido a te questa creatura; è una pietra preziosa allo stato grezzo, lavorala, levigala, rendila il più lucente possibile, perché un giorno voglio adornarmene”. “Come sarà possibile se io sono ancora un povero chierico e non so se un giorno avrò la fortuna e la gioia di essere sacerdote? Ed anche se sarò sacerdote, come potrò pensare a questa bimba, essendo io molto lontano da qui?” la Madonna soggiunse: “Non dubitare sarà lei che verrà da te, ma prima la incontrerai in San Pietro”. Dopo di ciò mi sono ritrovato nuovamente in coro”».



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La seconda bilocazione

Una nuova bilocazione di Padre Pio avvenne nell’estate del 1922. Giovanna si era trasferita a Roma, ma viveva un periodo di forte crisi di fede. Volle sciogliere i suoi dubbi consultandosi con un sacerdote. Andò a San Pietro insieme ad un’amica ma l’orario delle confessioni era terminato. Il sacrista le disse che non c’erano più sacerdoti in basilica. Ma mentre visitavano la chiesa, vicino al confessionale notarono un cappuccino e Giovanna le chiese la confessione. Così avvenne. La donna fu colpita dalla sensibilità, la preparazione e la bontà del frate. Dopo la confessione, la donna e la sua amica restarono nei pressi del confessionale per ringraziare il frate appena sarebbe uscito. Ma accadde un episodio strano. Il sacrista venne a richiamarle perché la chiesa stava chiudendo e le donne gli dissero che stavano aspettando il frate confessore. Il sacrista rimase perplesso, poi aprì il confessionale e non c’era nessuno all’interno.


PADRE PIO
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“Sei nato il giorno in cui è morto tuo padre”

L’anno dopo, nell’estate del 1923 Giovanna, insieme alle zie si recò in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo poiché le zie volevano vedere dal vivo Padre Pio, di cui tanto si parlava. Appena la vide il frate Cappuccino disse: «Giovanna! Io ti conosco, tu sei nata il giorno in cui morì tuo padre». La donna rimase sbalordita: Padre Pio come faceva a sapere la coincidenza dei giorni? Quando il mattino dopo

La confessione

Ascoltando queste parole, la ragazza restò sbalordita. Si chiedeva: «Come può sapere Padre Pio che il giorno della mia nascita è coinciso con la morte di mio padre?». Trascorse la notte con questo interrogativo.

«Il mattino seguente, Padre Pio confessava le donne senza prenotazione. Dopo la confessione della zia», la giovane si avvicinò allo sportello. Il Frate la benedisse e le rivelò: «Figlia mia, finalmente sei venuta! Da quanti anni ti sto aspettando…». «Padre – lo interruppe Giovanna – che cosa volete da me? Io non vi conosco. È la prima volta che vengo a San Giovanni Rotondo. Ho accompagnato la zia. Forse avete preso un abbaglio, mi avete scambiata con qualche altra ragazza». Il Cappuccino la rassicurò: «No. Non mi sono sbagliato, né ti ho scambiata con un’altra ragazza. Tu già mi conosci».



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Il manoscritto di Padre Pio

Padre Pio gli raccontò anche del giorno in cui, l’anno prima, lei si era recata a San Pietro e aveva ricevuto la confessione da un frate cappuccino; quel frate era lui che miracolosamente si era trovato nel confessionale.

Fra Agostino, a quell’epoca guardiano del convento, mostrò alla ragazza il manoscritto in cui Padre Pio descriveva perfettamente la notte della sua nascita. «Emozionatissima», la ragazza scoppiò a piangere.

“Tu assisterai alla mia morte”

In una delle successive permanenze a San Giovanni Rotondo, il Cappuccino stigmatizzato le disse: «Figlia mia, desidero tanto che tu entri a far parte della Famiglia Francescana nel Terz’Ordine. Qui potrai attingere e vivere lo spirito evangelico del Serafico Padre». La donna divenne Terziaria e assunse il nome di Suor Iacopa, su indicazione di Padre Pio.

«Perché mi date questo nome?», osò replicare la diretta interessata. E lui rispose: «Hai letto la vita di san Francesco? In un capitolo si legge di una nobile matrona romana, Iacopa de’ Settesoli, chiamata da san Francesco “Madre carissima del nostro Ordine e nostro fratello Ia- copa” per la sua grande carità e generosità verso i frati e per il suo carattere forte nel proteggere e difendere l’Ordine: ebbene, questa signora ebbe il privilegio di assistere alla morte del serafico padre san Francesco. Ricordati che un giorno tu assisterai alla mia morte»



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“Vieni subito..”

Per anni Padre Pio la seguì come direttore spirituale, consigliandola passo passo nelle scelte più importanti della sua vita.

Nel settembre 1968 la marchesa, che per alcuni mesi non si era recata a San Giovanni Rotondo, fu richiamata a tornarci dalla voce di Padre Pio, che le diceva: «Vieni subito a San Giovanni Rotondo, perché me ne vado. Se ritardi, non mi vedrai più». Immediatamente si mise in viaggio con la sua amica Margherita Hamilton.

La notte del transito di Padre Pio

La sera del 22 settembre Giovanna si ritirò nella camera della pensione in cui alloggiava. Nel cuore della notte, all’improvviso, si ritrovò «in ispirito nella cella di Padre Pio per assistere al suo beato transito», come le aveva «predetto il caro Padre molti anni prima», quando la «vestì Terziaria francescana» e le «impose il nome di suor Iacopa».



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Non era un incubo

In tal modo fu presente «minuto per minuto alle ultime ore del Padre». Quando lo vide spirare, emise un forte grido: «È morto Padre Pio! È morto Padre Pio!». Le urla svegliarono «l’amica Margherita che ri- posava nella medesima camera» e che cercò di calmarla, dicendole: «Smettila di gridare, perché è stato un sogno, un incubo!». Anche gli altri ospiti della pensione furono svegliati dalle urla. Giovanna, per nulla convinta che si fosse trattato solo di un sogno, si vestì frettolosamente, uscì dalla pensione e si precipitò «sul piazzale del convento, dove già si erano radunate molte persone, mentre un Padre Cappuccino dava l’annuncio ufficiale della morte di Padre Pio».



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