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Perché alcune donne sposano se stesse?

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Kjika | CC0

Cerith Gardiner - pubblicato il 27/11/17

L'aumento della “sologamia” è una dimostrazione simbolica dell'amore per se stesse e dell'accettazione crescenti tra le donne

Quando immaginiamo il nostro “grande giorno”, in genere pensiamo all’abito bianco, ai fiori, al ricevimento e al fatto di dire “Sì” al nostro “principe azzurro” davanti a Dio, alla famiglia e agli amici, ma da un paio d’anni a questa parte si sta diffondendo un trend tra le donne che organizzano matrimoni con… se stesse. C’è perfino un termine per questo: “sologamia”.

Anche se non è legalmente vincolante, questa cerimonia simbolica, che si svolge soprattutto tra donne, è sempre più popolare per varie ragioni. Nel 2015 l’inglese Sophie Tanner ha deciso di sposarsi quando si stava “riprendendo da un’influenza e da una brutta relazione”. A suo avviso, “non c’è alcun momento fondamentale nella società che celebri la fuga da qualcosa di orrendo o il ritorno alla propria felicità”.

Il mese scorso, l’istruttrice di fitness italiana Laura Mesi ha optato per diventare sologamica. “Ho detto ad amici familiari che se non avessi trovato la mia anima gemella prima del mio 40° compleanno avrei sposato me stessa”, ha dichiarato.

Il rituale è simile a quello di qualsiasi matrimonio, anche se la sposa può cogliere l’opportunità di isolarsi per esprimere l’amore nei propri confronti davanti a uno specchio, con la possibilità di portare una candela. La celebrazione della Mesi ha visto partecipare 70 amici e familiari, il classico abito bianco e un ricevimento con una torta con sopra un unico personaggio, un anello di diamanti e una luna di miele solitaria in Egitto.




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Erika Anderson, di New York, si è guadagnata i titoli dei giornali quando ha deciso di sposarsi dopo aver divorziato dal marito all’età di 30 anni. Credendo che la società trasmetta il messaggio “Non sei abbastanza se non stai con qualcun altro”, ha deciso di diventare sologamica come “atto di sfida”.

Un’altra sologamica, la canadese Alexandra Gill, che ha già festeggiato il suo decimo anniversario, pensa che il matrimonio con se stessi sia “un’opportunità per celebrare la nostra indipendenza personale, il fatto di contare su noi stesse e la libertà dalle catene delle convenzioni”.

Questo trend andrà avanti? Mentre si moltiplica il business per aiutare le spose sologamiche a organizzare il loro grande giorno, c’è il pericolo che il matrimonio diventi un’opportunità commerciale per approfittare di donne che potrebbero essere emotivamente vulnerabili. E ovviamente c’è il rischio che almeno tra le giovani generazioni, che amano seguire le tendenze, il matrimonio diventi più banale.

Una lezione potrebbe essere avvicinarsi ad amici e familiari che possono attraversare un momento difficile e ricordare loro che sono amati. Organizzate una festa per loro unicamente perché sono la persona speciale che sono.

[Traduzione dall’inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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