L’arte di vivere
Da molto tempo lei abita a Parigi. Si sente una vera parigina?
No, non del tutto. Forse mi sento più internazionale. Però sono molto riconoscente a Parigi. Sisley, una marca francese, ci lega a questa città. La sua bellezza, la sua architettura, la sua raffinatezza è attraente. Parigi è piena d’amore verso il mondo.
Leggi anche:
Laura Biagiotti: grazie della tua vita e della tua morte
Spesso lei è stata indicata come la donna più elegante del mondo – qual è il segreto del suo stile?
Sapere che cosa mi va. Ho sempre amato divertirmi vestendomi. Non amo seguire ciecamente la moda. Bisogna saperla interpretare a proprio modo.
Chi è lo stilista che la ispira?
Seguo meno di prima le collezioni… Nella moda c’è un lato artistico che amo, ma non lo prendo sul serio. Amo Dries Van Noten, Jean Paul Gaultier, Céline.
E un disegnatore di gioielli?
Senza dubbio Jar: Joël Arthur Rosenthal, un gioielliere americano installato a Parigi. Le sue creazioni sono barocche, stravaganti, poetiche. Un gioiello Jar è una consacrazione.
Un posto al mondo?
La Renaudière, la nostra casa di campagna. E quando mi manca il mare, spesso andiamo a Windsor, “paesello sul mare” in Florida – ci ritroviamo sempre là, la famiglia al completo. Adesso andremo a Biarritz, dove i miei tre figli hanno delle case.
Un posto a Parigi?
Amo i ponti di Parigi con le loro vedute superbe. È meraviglioso camminare sul Lungosenna partendo dal pont de l’Alma fino al pont des Arts. Non la smetterei mai!
Il suo libro preferito?
Il Silmarillion di Tolkien. È così che immagino la creazione: un’immagine superba e molto poetica dell’amore, dell’uomo, del destino degli uomini…
Un eroe?
Giovanni Paolo II. Forse suona banale a dirsi, ma era un uomo, un santo, molto completo, stava bene nei suoi panni, difendeva l’essere umano. Sprigionava una tale forza! Si aveva l’impressione che ci avrebbe difesi sempre. Ammiro molto anche Nelson Mandela.
Cos’è che la colpisce di più in Giovanni Paolo II?
Leggi anche:
“Grazie a te, donna”, la straordinaria lettera di Giovanni Paolo II alle donne di tutto il mondo
Il suo sguardo. Nel poco tempo che ha passato con me, non guardava nessun altro che me, quando ci siamo incontrati. Il suo sguardo era molto concentrato, profondo, orante. Aveva anche un grande fascino.

Ha una preghiera preferita?
Sì, mi aiuta a vivere tutti i giorni. Mi ha insegnato a mollare la presa:
Ho rimesso tutto tra le tue mani,
ciò che mi schiaccia e ciò che mi spezza,
ciò che mi angoscia e ciò che m’imbarazza,
e la preoccupazione dell’indomani.
Ho rimesso tutto tra le tue mani.Ho rimesso tutto tra le tue mani:
il carico pesante che fin qui ho portato,
quello che ho pianto, quel che ho sperato,
e il mio destino coi suoi perché lontani.
Ho rimesso tutto tra le tue mani.Ho rimesso tutto tra le tue mani:
sia la gioia sia la tristezza,
la povertà come la ricchezza,
e pure i timori degli anni lontani.
Ho rimesso tutto tra le tue mani.Ho rimesso tutto tra le tue mani,
la morte o la vita che sia,
la salute o la malattia,
l’inizio o la fine della via.
Ho rimesso tutto tra le tue mani,
perché tutto sta bene tra le tue mani.
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]