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Se ami e non sei corrisposto… non esigere

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padre Carlos Padilla - pubblicato il 22/05/17

Può essere che non riceva più amore, ma amando sono felice, non amo con amarezza

In coincidenza con la celebrazione del centenario delle apparizioni di Fatima, una canzone portoghese ha vinto l’Eurovision Festival. Ha vinto un brano che parla d’amore e dice: “Se un giorno qualcuno chiederà di me, dì che ho vissuto per amarti. Prima di te ero stanco e non avevo niente da offrire. Amore, ascolta le mie suppliche. Chiedo che torni, che mi ami di nuovo. So che una persona non ama da sola, forse, piano piano, potrai impararlo di nuovo. Se il tuo cuore non vuole cedere, se non sente la passione, non vuole soffrire, senza fare progetti su ciò che verrà in seguito, il mio cuore può amare per entrambi”.

Il testo esprime il desiderio di tornare ad essere amato. Di ricevere amore dalla persona che non ama più. E alla fine, se davvero l’altra persona non riuscisse ad amarlo di nuovo, lui sarebbe capace di amare per entrambi. Si può amare e non essere corrisposti. Si può dare la vita per qualcuno e ricevere in cambio disprezzo. È possibile.

Una madre può morire per il figlio che si allontana da casa e non la ama. Lo so, si può amare e non essere amati. Molte persone oggi amano e non sono amate come vorrebbero. Come amano loro. E soffrono. Al punto da perdere la speranza. E smettendo di sperare smettono di amare.

Se mi sento respinto posso smettere di amare. Do tutto per amore e non ricevo niente in cambio. Il mio cuore desidera sempre ricevere quando dà. Perché non è facile amare senza essere amati.

È così l’amore di una madre che è sempre fedele, qualunque cosa faccia il suo figlio amato. Così è anche l’amore di Dio, che mi ama sempre, anche se io mi allontano e disprezzo i suoi progetti. L’amore non corrisposto mi commuove sempre. Quell’amore che non riesce a risvegliare amore nella persona amata.

Penso però che questa canzone parli di qualcosa di più. Parla di un amore che è capace di amare per entrambi. Un amore capace di amare per chi non ama. Gesù ama così. Mi ama nella mia indigenza, nella mia mancanza d’amore. Non si aspetta il mio amore in cambio. Ama per me. Ama per entrambi.

Il suo amore ama nel mio amore umano. E così mi insegna ad amare. Ma ancor più di questo ama per me. Ama per entrambi. Gesù è capace di amare per me quando io non amo. Se mi lascio amare da Dio, egli cambierà il mio cuore e mi insegnerà ad amare.

Padre Josef Kentenich diceva: “Un uomo che ama, che ha riposto il suo amore nel cuore di Dio, in un certo modo partecipa all’immensa ricchezza dell’amore di Dio. Se c’è qualcosa che non impoverisce è amare, è regalare il calore del cuore”.

Un cuore che ama Dio partecipa all’amore di Dio, ama con l’amore di Dio.

Credo che questo amore per entrambi dovrebbe verificarsi nella vita matrimoniale. Lo sposo ama la sposa con tutta l’anima, con tutto il suo essere. Non dà una parte, non dà un po’, per ricevere in cambio una misura simile. Il vero amore, l’amore a cui aspiro, ama dando tutto, al cento per cento. Non esige di essere amato nella stessa misura. Ama sempre per entrambi.

E quando riesco ad amare in questo modo, senza esigere, senza aspettare, tutto cambia. Può essere che non riceva più amore, ma amando sono felice, non amo con amarezza. Può essere che non mi amino come amo io, ma la cosa certa è che l’accento è posto su di me. Io sì che posso amare di più. Io sono quello che può dare tutto amando. Posso amare sempre per entrambi.

Mi piace questo modo di guardare la vita. In questo mondo in cui tutto si misura e si calcola. In cui nessuno vuole dare senza ricevere, o dare più di quanto si può esigere. Nessuno vuole peccare di debolezza. In questo tempo in cui si calcola l’amore che si offre e ciascuno dà solo una misura sperando di ricevere in cambio una misura simile. Un tempo in cui l’amore tiene il conto del bene e del male. Un amore così è un amore meschino.

E sento che Gesù mi chiede di amare in un altro modo. Mi piace questa espressione, amare per entrambi. Voglio essere disposto ad amare per entrambi. Ad amare anche se non ricevo altrettanto in cambio. Ad amare pur essendo disprezzato. Amare nell’oblio. Amare nella solitudine. Senza tener conto del bene che facico. Né del male che ricevo. Senza sperare di essere corrisposto.

Questo modo di guardare la vita mi ricorda quello dei pastorelli di Fatima. Mi piace vedere tutto così. Voglio avere un cuore più generoso. Ho mai amato in questo modo? Sono stato amato così, hanno amato per me, per entrambi?

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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