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Come trattiamo i nostri anziani?

Catholic Link - pubblicato il 01/03/16

Ci comportiamo con loro forse nello stesso modo in cui trattiamo la posta spazzatura che ci arriva?

di Genevieve Philipp

Cosa fate nei week-end? Date una festa? Una partita a calcio? Fate dei viaggi e andate a trovare gli amici che si trovano lungo la strada? Probabilmente non indovinerete mai come trascorre i week-end Mary. Guardate il video sopra e lo scoprirete.

Se volete trascorrere i fine settimana come Maria, prendete prima di tutto della posta spazzatura. Poi tagliuzzatela e fatela in mille pezzi, mettete il tutto in una busta e infine gettatela nel cassonetto.

“Non ridere”, dice lei prima di dichiarare come passa i suoi sabati e domeniche. Nel video potete vedere che questa delicata donna di 98 anni si siede sul divano e tagliuzza posta spazzatura per tutto il week-end.

È questo quello che fa, perché non sa cos’altro fare e tutti sono indaffarati a vivere la propria vita. Mary deve fare qualcosa per non impazzire. Perché potrebbe potenzialmente andare fuori di testa? Perché vive da sola, nessuno la chiama e non può guidare per andare da qualche parte. Quando gli autori del video fanno venire l’amica di Mary, un’impiegata del centro per anziani, è così felice che piange di gioia. Anche la sua amica piange, non avendo mai pensato cosa facessero le persone anziane nei week-end, senza le attività del centro.

Chiamate vostra nonna”. La descrizione del video ci ricorda che le persone anziane sono vive, ma vengono dimenticate.

Le cure palliative sono espressione dell’attitudine propriamente umana a prendersi cura gli uni degli altri, specialmente di chi soffre. Esse testimoniano che la persona umana rimane sempre preziosa, anche se segnata dall’anzianità e dalla malattia. La persona infatti, in qualsiasi circostanza, è un bene per sé stessa e per gli altri ed è amata da Dio. Per questo quando la sua vita diventa molto fragile e si avvicina la conclusione dell’esistenza terrena, sentiamo la responsabilità di assisterla e accompagnarla nel modo migliore.

Senza risentimenti per la sua anziana età, Mary ringrazia Dio di potersi ancora alzare in piedi e andare al centro con le amiche. Le persone come Mary ci insegnano semplicemente con la propria esistenza. Le loro anime sono vive, piene di energia, e bramano la compagnia. Immaginate tutte le storie che vogliono raccontarvi. Guardando le persone anziane del video, potete notare che ognuna di loro ha la propria personalità. C’è chi è loquace ed esuberante, chi porta i fermagli ai capelli e chi è silenzioso e riservato e osserva le altre persone. Nessuno potrebbe mettere in dubbio il fatto che siano pienamente vive.

La Chiesa Cattolica si oppone all’eutanasia esattamente per questa ragione: “Coloro la cui vita è minorata o indebolita richiedono un rispetto particolare. Le persone ammalate o handicappate devono essere sostenute perché possano condurre un’esistenza per quanto possibile normale” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2276). Le vecchie generazioni non devono essere ignorate o abbandonate; devono essere amate, proprio come tutte le altre. Fa parte del movimento pro-vita: non solo opporsi all’aborto, ma anche all’eutanasia delle persone anziane perché ogni vita è importante, non importa l’età o il livello di dipendenza. La Chiesa Cattolica ci chiama a rispettare ogni vita; quindi, siete chiamati anche a rispettare i vostri anziani, che detengono la stessa dignità umana che avevano quando erano giovani. Quindi, perché le persone come Maria vengono lasciate nella loro solitudine, durante i fine settimana, ridotte a tagliuzzare la posta spazzatura?

Potrebbero esserci più spiegazioni al fatto che Mary sia sola, ma nessuna di esse è una scusa per ignorarla. Gli anziani sono persone con le stesse esigenze umani fondamentali che abbiamo tutti noi, sono semplicemente più vicini alla fine della loro vita che all’inizio. Questa è anche un’altra ragione per trattarli bene! Sono preziosi fino al loro ultimo giorno.

Gli autori del video, con un gesto di gentilezza semplicissimo – quale è andare a trovare Mary e tenerle la mano – l’hanno fatta piangere. Lei ha abbracciato tutti quanti (in modo amorevole, come solo una nonna può fare) e ha detto che non dimenticherà mai quanto accaduto. Nessuno ha dovuto guarire totalmente Mary né dare una festa complicata, né tantomeno spendere soldi in una costosa crociera. Hanno dovuto semplicemente andarla a trovare.

Nelle bacheche parrocchiali di solito vengono elencati i nomi degli ammalati, degli invalidi e di coloro che sono nelle case di riposo. Pregate per loro. Provate a fare visita regolarmente alla case di riposo; potreste fare nuovi amici, imparare molte storie e perfino ottenere consigli. Un giorno, vi troverete a stare in mezzo a persone anziane. Chi vorrete che vi venga a trovare, che viva con voi, che vi scriva o che vi chiami? Cosa vorrete fare? Per cosa pregherete mentre spenderete i fine settimana a tagliuzzare posta?

Le persone anziane sono ancora vive, e chiunque è vivo ha il diritto di essere trattato come il resto delle persone. Andatele a trovare. Parlate loro. Pregate per loro. Raccontate loro delle vostre vite. Giocate con loro. O anche tenete loro semplicemente le mani.

“Non sono diversi da ciò che erano da giovani”, ha commentato la signora al centro per anziani, comprendendo che una persona non è la sua età biologica o la sua abilità fisica. Una persona è una persona a causa della dignità umana della loro anima, donata loro da Dio.

Domande su cui discutere:

1. Cosa farete per passare il tempo quando sarete anziani? Quando non lavorerete più e non potrete più andare in giro con tanta facilità?

2. “Rendere felici le persone anziane, ecco ciò che conta!”, ha detto S.Jeanne Jugan. È un’opera di misericordia visitare gli ammalati e coloro che sono in prigione. Cosa fate per aiutare gli anziani della vostra famiglia e della vostra comunità?

3. Chi conoscete di anziano che vi insegna grandi lezioni di vita tramite il proprio esempio?

4. Perché è importante avere una vita spirituale forte, soprattutto quando vi invecchiate?

5. Riflettete sull’Udienza generale di Papa Francesco del 4 marzo 2015 in P.zza S.Pietro, soprattutto per quanto concerne la relazione tra giovani e anziani: “ … Fragili siamo un po’ tutti, i vecchi. Alcuni, però, sono particolarmente deboli, molti sono soli, e segnati dalla malattia. Alcuni dipendono da cure indispensabili e dall’attenzione degli altri. Faremo per questo un passo indietro?, li abbandoneremo al loro destino? Una società senza prossimità, dove la gratuità e l’affetto senza contropartita – anche fra estranei – vanno scomparendo, è una società perversa. La Chiesa, fedele alla Parola di Dio, non può tollerare queste degenerazioni. Una comunità cristiana in cui prossimità e gratuità non fossero più considerate indispensabili, perderebbe con esse la sua anima. Dove non c’è onore per gli anziani, non c’è futuro per i giovani”,

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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