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Cardinal Tagle: Giubileo della Misericordia è la risposta più forte alla violenza

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NOEL CELIS

Alessandro Gisotti - Radio Vaticana - pubblicato il 23/11/15

Gli esercizi spirituali in vista del momento giubilare voluto da Francesco

“Il Dio della Misericordia”. E’ il tema degli Esercizi spirituali che verranno predicati da oggi a venerdì prossimo dal cardinale Luis Antonio Tagle ai sacerdoti romani. Il tema richiama immediatamente al Giubileo straordinario voluto da Papa Francesco. Proprio su questo evento tanto atteso, parla il cardinale Tagle nella sede della Caritas Internationalis di cui è presidente. Nella prima parte dell’intervista, che oggi pubblichiamo, l’arcivescovo di Manila racconta con quali sentimenti ha accolto l’annuncio del Giubileo:

R. – In verità, non sono stato sorpreso perché, sin dall’inizio del suo Pontificato, il Papa ha sempre accennato a questo aspetto della vita cristiana: la Misericordia di Dio. E quando ha annunciato questo Giubileo straordinario della Misericordia, per me è stata l’affermazione di un impulso spirituale di questo Papa, però anche un invito per tutta la Chiesa a rivedere la vita spirituale, pastorale e missionaria, affinché tutti questi aspetti della vita ecclesiale siano strumenti, vie, della Misericordia di Dio.

D. – Dopo i tragici eventi di Parigi, si può dire che il Giubileo della Misericordia è ancora più necessario?

R. – Sì, ogni atto di violenza è una manifestazione della mancanza di misericordia. Questo è il mistero che ci rende tutti silenziosi davanti alla violenza. Io, personalmente, non riesco a capire come un uomo, un essere umano, possa fare qualcosa del genere ad altre persone innocenti. Io non voglio condannare nessuno, però per me l’immaginare – solo immaginare – un cuore che arriva a fare queste cose… che pensieri e che spiriti hanno influenzato questo cuore? Una parola allora viene in mente: misericordia. C’è misericordia in questi cuori? Questo Giubileo è una risposta, una risposta chiara alla violenza senza misericordia, dappertutto.

D. – Papa Francesco, nella Misericordiae Vultus, afferma che il Giubileo è aperto anche ad ebrei e musulmani, perché anche per loro la misericordia è uno degli attributi, degli aggettivi più qualificanti di Dio…

R. – Sì e non solo gli ebrei e i musulmani. Da noi, in Asia, quasi tutte le antiche tradizioni religiose – il buddismo, l’induismo, il confucianesimo – tutte queste religioni hanno una tradizione della misericordia. Ad esempio, i monaci buddisti ogni mattina vanno in giro per tutta la città a chiedere cibo, vestiti, ma non per sé stessi: per i poveri. E per il pranzo, la tavola grande dei monaci buddisti è aperta a tutti! I monaci mangiano per ultimi: questa è misericordia! La mia speranza è che, in quest’Anno del Giubileo, il punto di riferimento per il dialogo interreligioso, non solo dal punto di vista accademico, ma anche da quello pratico, sia concentrato sulla misericordia.

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