Un diverso modello di fruizione, costi contenuti e alcune serie di grande appeal ma per i fruitori della tv generalista over 50 c'è poca roba...
Reed Hastings 55 anni, presidente e cofondatore di Netflix, ex marine, poi membro dei corpi di pace è soddisfatto dello “sbarco” in Italia di ieri dopo quello, un anno fa, in Francia. A La Stampa ha rilasciato una ampia intervista su diversi temi riguardanti tecnologia e fruizione dei servizi online, ma anche sul digital divide.
Temete più la pirateria o la mancanza di tecnologia? «La pirateria in realtà presuppone una tecnologia adeguata. E a 7,99 euro al mese, Netflix è un’alternativa valida alla pirateria: da quando siamo attivi in Canada, ad esempio, lo streaming e il download illegali sono calati del 50 per cento, in Australia siamo partiti 6 mesi fa e la pirateria è scesa già del 27 per cento». In cosa è diversa Netflix da YouTube? «Siamo cresciuti insieme, e col tempo siamo andati in direzioni diverse, noi abbiamo contenuti originali e loro materiale prodotto dagli utenti, noi siamo a pagamento, loro si sostengono con la pubblicità». YouTube però ha appena lanciato negli Usa un servizio in abbonamento senza pubblicità, che include video e streaming musicale… «Per noi la vera competizione non è nei servizi simili, ma in altre attività: leggere una rivista, perder tempo su Facebook, uscire la sera». Anche dormire? «Già, siamo in competizione con il sonno, questa è la verità. Lottiamo per avere l’attenzione della gente, perché sappiamo chi ci guarda continuerà a pagare: la nostra vera sfida è vincere tempo, entrare nella vita di tutti». Parliamo di numeri. In Italia a cosa puntate? «In 7 anni vogliamo essere in un terzo delle famiglie italiane». Non è troppo? «Negli Usa siamo partiti nel 2007 e nel 2014 coprivamo già il 33 per cento delle famiglie. Ma nei primi anni per noi più che i numeri conta la soddisfazione degli abbonati, vogliamo essere certi che Netflix funzioni bene e che chi paga per i nostri servizi sia soddisfatto». Assumerete anche personale? «La nostra sede europea è ad Amsterdam, quelli che assumiamo lavorano lì anche se sono italiani. Diverso è se produciamo una serie in Italia, quello è un investimento notevole, che va tutto alle maestranze locali». E come mai questo investimento notevole si brucia in un solo giorno? perché tutti gli episodi di una serie sono disponibili contemporaneamente? «In un libro ci sono tanti capitoli tutti insieme, anche se l’autore ci ha messo anni a scriverli, Si possono leggere in una sola notte, si può interrompere e poi riprendere, o leggere un certo numero di pagine ogni giorno. Con i libri eravamo abituati a questa flessibilità, ma la tv ha portato a considerare naturale un meccanismo per cui possiamo vedere un episodio di una serie solo il martedì o il mercoledì, e invece noi vogliamo rimettere tutto in discussione» (La Stampa, 23 ottobre).
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— Netflix Italia (@NetflixIT) October 21, 2015