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Daredevil, il più cattolico dei supereroi della Marvel

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Religión en Libertad - pubblicato il 13/04/15

“Mi perdoni, padre, perché ho peccato, ultimamente mi sono preoccupato per questioni di morale. Ciò che è corretto e ciò che non lo è, il bene e il male. Non chiedo perdono per quello che ho fatto, padre. Chiedo perdono per quello che sto per fare”.

Così parla in confessionale l’avvocato cieco Matt Murdock, che è anche l’eroe dai supersensi potenziati Daredevil, capace di ascoltare e annusare a distanze incredibili, di individuare ciò che accade intorno a lui con una specie di radar interno e di lottare con la forza e l’agilità a metà tra un pugile e un acrobata.

Daredevil è il protagonista di una serie televisiva su Netflix, che si inserisce nel filone dei supereroi della Marvel. È già stato protagonista di una pellicola della Marvel nel 2003, considerata “non molto buona” da critici e pubblico.

Molta confessione, poca Comunione

Daredevil è uno dei personaggi della Marvel “più cattolici”, pur non essendo un cattolico esemplare. Nei fumetti, come nel trailer della serie televisiva, lo si vede spesso nel confessionale o mentre parla con dei sacerdoti. Nel film del 2003 è apparso due volte nel confessionale, anche se in una occasione pretendeva solo che il sacerdote gli desse ragione mentre nell’altra non si è scomodato a confessare le notti turbolente con l’assassina ninja Elektra (che avrebbe avuto un film proprio, anche quello non molto buono).

Daredevil - it
@DR

Nei fumetti e nei film risulta chiaro che Matt Murdock ha ricevuto una solida formazione cattolica, almeno prima di rimanere orfano. La fede gli dà consolazione, spesso prega in chiesa… o sul tetto della chiesa, abbracciato a qualche croce.

Lo vediamo spesso confessarsi, ma mai fare la Comunione.

Anche se in generale non uccide i criminali a cui dà la caccia, infrange molte regole, e in varie storie si vede tentato, o cade, nell’uso della violenza morale. Una caratteristica di Daredevil è la sua oscillazione tra il fatto di essere un eroe e semplicemente un vendicatore “vigile”. Ha anche una vita sentimentale complicata, dibattendosi tra brave ragazze e altre non consigliabili.

L’ateo Frank Miller ha incentivato la sua cattolicità

Il personaggio è stato creato negli anni Sessanta del Novecento da Stan Lee (padre della maggior parte dei supereroi della Marvel, che nel film ha un cameo) e dal disegnatore Bill Everett. All’epoca non si era soliti parlare della spiritualità dei supereroi.

È stato nel 1975, al numero 119, che lo sceneggiatore Tony Isabella lo ha reso amico di un sacerdote e il personaggio ha iniziato ad apparire in contesti cattolici. C’è chi parla di Isabella come di un cristiano devoto perché all’epoca voleva inserire Gesù stesso in un fumetto redimendone il protagonista dalle inclinazioni demoniache, ma la realtà è che oggi svolge campagne contro le regole per la libertà religiosa nell’Indiana (Stati Uniti) sostenendo la lobby gay.

Sembra che ad aver consacrato il cattolicesimo di Daredevil sia stato Frank Miller, sceneggiatore e disegnatore di famiglia cattolica, che in varie occasioni si è dichiarato ateo ma si è sempre mostrato sedotto dall’idea dell’eroe che si dona e si sacrifica.

Daredevil è diventato definitivamente cattolico nel 1986, a partire dal numero 229, quando, mentre l’eroe era ferito, è andata a prendersi cura di lui una suora che è poi è risultata sua madre. Da allora le occasioni in cui appare nelle chiese o in compagnia di sacerdoti si sono moltiplicate.

Contro il clero “progressista”

Una delle situazioni più chiare è l’arco di 5 numeri sceneggiati nel 2005 dal Brian Michael Bendis (scrittore non particolarmente devoto, che si sappia) in cui viene trattato il tema dei dieci comandamenti. Una serie di personaggi si riunisce in una chiesa e condivide le cose accadute, sempre con Daredevil coinvolto. Un sacerdote nega che esistano i demoni o l’inferno, e Matt, l’eroe, risponde dall’ombra: “Lei crede in Dio, in Gesù e negli angeli, giusto? Bene, padre, mi dispiace, ma non può scegliere…”.

Immerso nel male della strada, ferito come orfano, dominato da un impulso irrefrenabile di giustizia e indignazione, Daredevil ha una fede incompleta che può dargli consolazione ma non arriva a dargli gioia. Non ha vissuto la Resurrezione e conosce la Pasqua solo da lontano. Vive in un continuo Venerdì Santo oscuro, di innocenti giustiziati e giudizi falsati.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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