Katie Coyle
Elna Baker è una ragazza mormone che vive a New York. La sua testimonianza di vita non condita da droga e sesso è singolare, ma risulta difficile per lei quando afferma di non riuscire a sostenere una relazione per più di quattro settimane senza dover dire di sì al sesso.
Come mormone, Elna riconosce di dire di no a molte cose, ma ribadisce di essere “una persona gradevole”. Prosegue descrivendo molte relazioni in cui si trova a trattenere il fiato per evitare di parlare di sesso. Quando ha incontrato Nick, “non volevo dirgli che ero mormone perché volevo uscire con lui, e sapevo che probabilmente non avrebbe funzionato se avesse saputo che sono mormone”.
Elna sentiva che se non fosse riuscita a dare a Nick ciò che voleva lui se ne sarebbe andato, per cui era meglio non dire niente del tutto. Quando in seguito ha cercato di dimenticare la propria fede ha visto che non ci riusciva, e ha posto fine alla sua relazione con Nick.
Elna si è lasciata sfuggire una relazione con la sua anima gemella solo perché ha scelto la castità? Cosa stiamo promettendo realmente quando ci impegniamo ad essere casti fino al matrimonio? È un fardello che pesa su di noi? Ci priva di opportunità e libertà? È fuori moda, e quindi perché dovrebbe incomodare?
Il Catechismo afferma che “la castità richiede l'acquisizione del dominio di sé, che è pedagogia per la libertà umana. L'alternativa è evidente: o l'uomo comanda alle sue passioni e consegue la pace, oppure si lascia asservire da esse e diventa infelice” (CCC, 2339).
La castità è più impegnativa dell'alternativa, ma siamo chiamati a vivere una vita elevata al di sopra dell'oscillazione costante delle nostre emozioni e passioni. Dio ci chiama a una vita di virtù perché Egli può vedere il quadro più ampio e può vedere che chiederci di essere casti non è oppressivo, ma libera davvero.
Se solo si potesse comprendere pienamente la bellezza della consumazione, allora non sarebbe difficile scegliere la castità anziché il sesso. Al giorno d'oggi, è facile per noi dire “Sono felice che funzioni per te” o “Questo non è quello che credo sia il sesso”, ma quando pensiamo a queste cose stiamo tradendo noi stessi! Stiamo dicendo che non valiamo qualcosa che è ben più bello di quello che possiamo comprendere. Dio ci ha creati per relazioni autentiche e ci ha creati per l'amore vero. In realtà, ci vengono dati un dono e un'opportunità per partecipare all'amore divino in un modo che racchiude tutto. È incredibilmente bello, ed è qualcosa che deve essere condiviso con chiunque!
Il Catechismo lo riassume.
“Il consenso, mediante il quale gli sposi si donano e si ricevono mutuamente, è suggellato da Dio stesso. Dalla loro alleanza 'nasce, anche davanti alla società, l'istituto [del matrimonio] che ha stabilità per ordinamento divino'. L'alleanza degli sposi è integrata nell'Alleanza di Dio con gli uomini: 'L'autentico amore coniugale è assunto nell'amore divino'”.
Elna aveva un'idea di questo, ma pensava che non fosse possibile per lei e si è quasi accontentata di avere meno! È possibile, e alla fine la sua esperienza le ha permesso di mettere in discussione ciò in cui credeva e di trasformare quella che sembrava una regola opprimente mascherata da tradizione in una splendida realtà. “Per tutta la vita ho pensato che non facevo sesso perché ero mormone, ma poi ho capito che non facevo sesso perché non volevo… e a volte dire no può significare in realtà dire di sì”, ha spiegato.
Per rispondere alla domanda che ho posto nel titolo, è possibile? Sì. È difficile? Sì. Vale la pena? Sì. Accogliamo la bellezza, la verità e l'amore che sono possibili per tutti noi.
Ecco qualche domanda che accompagna la testimonianza di Elna da condividere con altri.
Cosa aggiunge alla sua testimonianza il senso dell'umorismo di Elna?
1. In che modo la sua storia ci aiuta a capire meglio la nostra esperienza?
2. In quale altro settore della nostra vita dire no a qualcosa è in realtà dire di sì?
3. In cosa della nostra vita ci stiamo accontentando di avere meno di ciò che Dio ha in mente per noi?
4. Elna ha capito la sua fede mormone in modo più profondo attraverso la sua relazione con Nick. Anche se all'inizio era spaventata, è riuscita a dire a Nick che era mormone. Papa San Giovanni Paolo II ci ha detto che la paura diminuisce gradualmente man mano che l'amore cresce. Come possiamo far crescere l'amore e la comprensione della nostra fede per poter essere capaci di condividerla più liberamente e senza paura?
[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]