Ecco alcune applicazioni che consentono di valorizzare gli avanzi di cibo e non solo
In tempi di crisi non si butta via niente, anzi si cerca di valorizzare e condividere tutto. Un'azione che già da diversi anni porta avanti la Fondazione Banco Alimentare con diversi strumenti operativi come la Colletta Nazionale o SitiCibo. Ora, sempre per evitare gli sprechi, sono nate alcune applicazioni per smartphone che consentono di "riciclare" gli avanzi del cibo. Il Fatto Quotidiano ne ha passate in rassegna alcune.
Condividi il frigo
Contro lo spreco del cibo che avanza è stata inventata l'app Ratatouille – scrive Diletta Parlangeli – che consente di condividere il frigo con altri utenti. Si geolocalizzano le persone vicine e si "fruga" nelle loro dispense. Ogni iscritto indica ciò che ha a disposizione, la data di scadenza e quando è possibile ritirarlo. La ricerca interna può anche essere effettuata in base alle esigenze specifiche (si può cercare "succo", piuttosto che "carne", e via dicendo). Realizzata all'interno di un coworking "Meme Coworking" , l'app contro lo sprecoalimentare è la più recente di una serie di idee che combattono la crisi.
Senza Spreco
C'è poi "Senza Spreco", realizzata da Impact Hub Firenze. Si tratta di una piattaforma (ancora under-costruction), che permette di vendere a prezzi scontati o donare a enti benefici, è stata ideata per evitare che migliaia di prodotti ancora commestibili vengano buttati perché non conformi agli standard di vendita. Semplice ed efficace.
Baratto e risparmio
Per il baratto, tornato in voga nell'ultimo anno, esiste "Zerorelativo", che ora non consente più di scambiare solo cibo e bevande, ma anche "prestazioni a tempo". Per risparmiare, poi, è anche importante fare bene la spesa: online ci sono siti come "Io leggo l'etichetta" di Raffaele Brogna, che insegna a rintracciare i produttori degli alimenti.