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“Ma fa caldo con la tuta bianca?”

francisco 23 – it

© Filippo MONTEFORTE / AFP

El Papa Francisco besa a un niño en la Plaza de San Pedro

Roberta Sciamplicotti - Aleteia - pubblicato il 09/05/14

Il papa raccontato dai bambini nel libro di Marinella Bandini

“Ma fa caldo con la tuta bianca? Papa Francesco raccontato dai bambini” (Tau Editrice) è il titolo eloquente del libro di Marinella Bandini che cerca di descrivere il pontefice con gli occhi e le parole dei più piccoli.

Nella prefazione al testo, il vaticanista del Tg2 RAI Lucio Brunelli ricorda la frase di un grande autore cristiano dei primi secoli, Gregorio di Nissa, “Solo lo stupore conosce”, sottolineando che “lo sguardo spalancato dei bambini, quella spontanea meraviglia davanti alle cose che accadono, sono indicati nel Vangelo come un esempio, anche per noi grandi”.

In questo senso, il libro di Marinella Bandini racconta la novità dell’elezione di papa Francesco attraverso lo sguardo stupito dei piccoli. “Le pagine scorrono leggere. Si ride, anche. Sono i bambini di Roma. Quell’annuncio in latino, dalla loggia centrale di san Pietro, dopo la fumata bianca, diventa un adorabile Avemus papam, 'spero si scriva così…'”.

Leggendo il libro, la cosa che colpisce di più è come i bambini colgano nella loro immediatezza l’essenziale, ovvero “il cuore della personalità e del messaggio di papa Francesco”.

“I bambini non sarebbero bambini senza i loro mille perché e le loro mille domande”, ricorda Brunelli. “Ha fatto bene l’autrice a raccoglierle senza commento, grezze, alla fine del libro. Dalle curiosità più simpatiche ('Ma fa caldo con la tuta bianca?') alle richieste più serie e più tenere: 'Se riesci a parlare con Gesù, gli chiedi come sta zia che è morta un anno fa?'”.

Il libro, spiega Marinella Bandini, “racchiude tanti incontri”: “qualcuno ha una faccia precisa (quella di insegnanti e catechisti, dei 'pueri cantores' e dei bambini di alcune parrocchie); la maggior parte no: li ho immaginati leggendo i loro scritti e sfogliando i loro disegni, tutti realizzati all’indomani dell’elezione di Francesco. Circa 200 ragazzini tra i sei e i dieci anni, qualcuno un po’ più grandicello, qualche centinaio di foglietti dietro cui si nascondono i loro volti e le loro storie di bambini e di bambini di Roma, la città del Papa. Non è un libro 'per bambini', ma dei bambini, e per tutti quelli che vogliono ascoltare”.

Il testo è accompagnato dai disegni dei piccoli, che illustrano spesso più di tante parole i loro pensieri. Uno riporta la frase “Papa Francesco appena ti affacci ci porti il sole e il sorriso”, un altro “Papa Francesco mi piace molto perché sa dialogare con la gente”, un altro ancora “Il nuovo papa ha donato tutto ai poveri”.

Sì, perché la povertà è uno dei tratti che colpisce maggiormente i bambini. “Non è solo questione di giustizia, né di pauperismo, come molti sostengono (qualcuno ha anche definito Francesco 'marxista')”, scrive la Bandini. “Non si tratta nemmeno di risorse materiali, appena, sebbene la sua infanzia – in una famiglia modesta, ma non povera – gli abbia insegnato la parsimonia e una certa frugalità. C’è una nota di allegrezza dentro questa parola, 'povertà', quella stessa allegrezza che traspare dal volto del papa quando parla della povertà. Del resto san Francesco oltre che 'poverello' veniva chiamato anche 'giullare di Dio'”.

Significative sono poi le domande che i bambini immaginano di porre al papa: “Com’è essere papa? È divertente o noioso? Io penso che sia divertente”, “Come è la vita da papa? Credo che sia interessante”, “Com’è fare il papa? Se potessi tornare indietro cambieresti qualcosa?”. Tanti chiedono anche se il pontefice abbia un animale, oppure “Dormi sempre col pigiama bianco?”, ma anche cose molto più “forti”: “Riuscirai a far finire le guerre? Riuscirai a portare l’amore?”, “Ti chiedo di poter cambiare il mondo con la tua allegria, la tua gioia e la tua semplicità, di poter cambiare questa Italia, di far rispettare di più questo Paese”, “Qual è il tuo progetto per la Chiesa di quest’anno?”.

Ancora una volta, insomma, i bambini stupiscono, e dimostrano senza sovrastrutture e con tutta la loro sincerità un grande affetto per Jorge Mario Bergoglio: “Caro papa, sei simpatico e dolce, tutto il mondo ti adora e vorrei che tu sia per sempre il nostro papa”.

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