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Napoli, il problema rifiuti e la custodia del creato

Malagrotta e il caos rifiuti: occorre ripartire dalla dottrina sociale della Chiesa

@DR

Aleteia - pubblicato il 31/03/14

Un dramma che continua a imperversare nel capoluogo campano. E se la soluzione fosse nella propria coscienza?

Torna l'emergenza rifiuti a Napoli. O meglio, non se n'è mai andata, lasciando solo sconforto e amarezza, come si legge su Napolitoday del 31 marzo: "Incivili e senza scrupoli. Non si possono definire diversamente coloro che abbandonano i propri rifiuti al'esterno delle "campane" per la raccolta differenziata, nei pressi degli Chalet di Mergellina, sporcando così anche l'immagine da cartolina con il Vesuvio sullo sfondo.

Un dramma senza fine
Sacchi pieni di bottiglie di plastica e di vetro, un paio di tavolini, latte di pomodoro, contenitori di alimenti. Sotto accusa, secondo qualcuno, alcuni commercianti o ambulanti, che senza nessun rispetto per le regole della convivenza civile, non si sarebbero fatti nessun problema ad eliminare i propri rifiuti in quel modo. Il Lungomare di Napoli, già assediato da abusivi ed extracomunitari spesso senza permesso di soggiorno, continua a fare i conti anche con l'illecito smaltimento dei rifiuti.

Custodia del creato
Il 19 marzo 2013, durante l'omelia per la sua prima messa pontificale, Papa Francesco ha speso molte parole sulla responsabilità dell'uomo di custodire il creato: "La vocazione del custodire [..] ha una dimensione che precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. E’ il custodire l’intero creato, la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi: è l’avere rispetto per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. […] E quando l’uomo viene meno a questa responsabilità di custodire – continua Bergoglio – quando non ci prendiamo cura del creato e dei fratelli, allora trova spazio la distruzione e il cuore inaridisce. In ogni epoca della storia, purtroppo, ci sono degli “Erode” che tramano disegni di morte, distruggono e deturpano il volto dell’uomo e della donna.

Siamo custodi!
Il Papa non si è risparmiato di chiamare in causa tutti, per risvegliare la coscienza di ciascun essere umano: "Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambito economico, politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo “custodi” della creazione, del disegno di Dio iscritto nella natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!

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