Vorrei una spiegazione di un versetto del Vangelo di Giovanni (12,40) dove Cristo, riprendendo le parole di Isaia, dice: “Ha reso ciechi i loro occhi e ha indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore, e si convertano e io li guarisca”. Perché Dio avrebbe reso ciechi costoro? E quale sarebbe la colpa se è stato Dio a indurire il cuore? Che male c'è a comprendere con il cuore. Non è fede?
Grazie,
Anna
——-
di padre Antonio
L'evangelista parte da una considerazione che, nonostante i tanti segni compiuti da Gesù, rimane sempre una forte incredulità ed è perciò preoccupato di comprendere questo mistero della mancanza di fede. Giovanni evidenzia i motivi di questa incredulità e, tra questi, anche che l'uomo non può credere perché è accecato. Per questo si serve del testo di Isaia: “Accecò i loro occhi…” (6,9-10). Silvano Fausti nel testo Una comunità legge il Vangelo di Giovanni così commenta: “Il testo è preso dal racconto della vocazione di Isaia. Ma Giovanni lo modifica. Mentre in ebraico è il profeta che rende il popolo duro di orecchi e cieco; mentre nella versione dei LXX è il popolo che non vuole convertirsi, Giovanni qui dice che un altro, non nominato ma ben riconoscibile, 'accecò gli occhi e indurì il cuore'. Autore della cecità non è né il Profeta, né il popolo, né tantomeno il Signore: è il capo di questo mondo, che il Signore è venuto a gettar fuori (v. 31). E lo getta fuori con il suo essere innalzato, che ci fa vedere il suo amore incredibile. Si tratta del diavolo, il menzognero e omicida dall'inizio, il Satana che entra nel cuore di Giuda. Egli, con la sua menzogna, ha distolto l'orecchio dalla Parola di vita, accecando gli occhi e indurendo il cuore di tutti (cfr. Gen 3, 14): 'Non potete ascoltare la mia parola. Voi siete da quel padre che è il diavolo e volete fare i desideri del padre vostro'. E' lui che ci ha proposto un'immagine diabolica del Padre, precisamente la sua. Per questo non possiamo vedere, comprendere e volgerci al Signore. Giovanni tralascia anche 'l'indurimento di orecchi' di cui ci parla Isaia 6,10, per insistere sugli occhi e sul cuore. Infatti chi ha un cuore libero può vedere dalla sue opere chi è lui. Egli non propone una dottrina: è luce del mondo proprio nella sua carne di Figlio, che fa vedere il Padre. L'evangelista, inoltre, a differenza di Isaia 6, 9-10, non nomina 'il popolo'. Questo termine ha per lui un significato positivo: sono invece i suoi capi, anche se non tutti, a essere ciechi e duri di cuore. Quindi se la prima causa dell'incredulità è l'incredibilità dell'amore di Dio, la seconda è la cecità dell'uomo, ingannato dalla menzogna che solo la croce vincerà”. Il mio cuore è libero per poter vedere i segni che Dio opera nella mia vita?
——–
Invia il tuo interrogativo, scrivendo una email a padreantonio@asuaimmaginesettimanale.it oppure spedendo una lettera all'indirizzo A Sua Immagine, Borgo Sant'Angelo 23, 00193 Roma. La risposta arriverà dal silenzio e dalla spiritualità del Monastero di San Benedetto di Subiaco. Padre Antonio offrirà una chiave per trovare un senso alle questioni poste, accompagnando il cammino di credenti e non credenti.