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Mariathon: portare l’annuncio nei Paesi di sviluppo

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Silvia Gattas - pubblicato il 03/05/13

L'iniziativa di Radio Maria: 11 nuove emittenti in terre dominate spesso da instabilità politica, presenza di regimi militari e intolleranza religiosa

L’obiettivo è quello di portare il messaggio di pace e di amore in quei Paesi in cui l’annuncio non è ancora arrivato, o dove le condizioni economiche, politiche e sociali non lo permettono. E così nasce Mariathon, una corsa di solidarietà mondiale promossa da Radio Maria nei 5 continenti con il progetto di aprire 11 nuove emittenti nei Paesi dove la condizione politica e sociale rende ancora più urgente la necessità di diffondere il messaggio evangelico.

Il progetto, presentato proprio in occasione della Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa, prevede l’apertura di nuovi emittenti nella Guinea Equatoriale, in Liberia, Madagascar, Mali, Nigeria, Repubblica di Guinea, Haiti, Cina, India, Irlanda e Lettonia. Mariathon si aprirà l’8 maggio in Italia: gli ascoltatori potranno contribuire donando on line, per raggiungere l’obiettivo di 3 milioni di euro. Il 10 maggio inizierà Mariathon nel resto del mondo: in moto oltre 60 emittenti di tutto il mondo.

Padre Francisco Palacios, coordinatore per le attività editoriale di World Family, spiega ad Aleteia come mai è così importante l’iniziativa: “Abbiamo ricevuto la chiamata di questi 11 Paesi a poter portare questo servizio, questo dono della Madonna, che è Radio Maria. Sono tanti i cristiani di quei Paesi che fanno uno sforzo missionario, hanno riconosciuto l’identità del progetto e ci hanno chiamati per poter collaborare in questa missione. Certamente le difficoltà ci sono: situazioni di povertà, di violenza, di intolleranza religiosa, sia in Africa che in altre zone. Radio Maria propone come risorsa locale a livello religioso e professionale di poter insegnare uno spirito di educazione e di promozione umana attraverso dei valori. Siamo convinti che attraverso i valori cristiani, i valori della pace, del rispetto per la vita, troveremo la via di uscita per una convivenza in pace”.

“La condizione principale che caratterizza i Paesi africani – prosegue padre Francisco – è l’instabilità politica, la presenza di regimi militari e spesso di guerra con gli oppositori, l’intolleranza religiosa, la povertà e l’assenza di strutture sanitarie, educative e di istruzione. Radio Maria contribuisce a supportare le comunità cattoliche, spesso fortemente attaccate, a portare valori di rispetto e di pace dove vige l’intolleranza e la guerra, cerca di trasmettere programmi di alfabetizzazione, informazione, food agricolture, e formazione igienico-sanitaria, culturale, educativa”.

Per quanto riguarda l’Asia, invece, Radio Maria cerca di affacciarsi in India e Cina. Nel primo Paese ci sono 1,2 miliardi di abitanti con un tasso di povertà e di alfabetizzazione elevatissimo. “È importante per i cattolici che vivono in India poter ricevere, ascoltare e condividere i messaggi evangelici. In Cina, invece – spiega padre Francisco – si tenta la carta di Macao: un avamposto che vuol aprire gli orizzonti sulla Cina”. Ma occorre evangelizzare anche l’Europa. “Anche qua risulta impegnativo e difficile evangelizzare”, osserva padre Francisco.

World Family of Radio Maria è un’Organizzazione non governativa operante dal 1998 nell’ambito della Comunicazione per lo Sviluppo a livello internazionale. Ogni anno investe oltre 6 milioni di euro in progetti di comunicazione per lo sviluppo nei Paesi del Terzo e Quarto Mondo. Nell’organismo sono coinvolti oltre 18mila volontari nel mondo, tra cui 400 professionisti.

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