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La Chiesa e Pinochet: quelle di Wikileaks, informazioni preliminari

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Aleteia - pubblicato il 09/04/13

Il portavoce dei vescovi cileni: la Chiesa ha sempre appoggiato le vittime

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La Chiesa cattolica ha sempre appoggiato le vittime della dittatura di Augusto Pinochet in Cile, ha sottolineato il portavoce della Conferenza Episcopale Cilena.

Jaime Coiro ha spiegato che i documenti del Governo statunitense filtrati da Wikileaks sono stati pubblicati poco dopo il golpe di Pinochet, in un momento in cui la Chiesa non aveva ancora informazioni precise sulle rappresaglie compiute dai militari.

Wikileaks ha diffuso l'8 aprile due milioni di documenti sulla politica estera degli Stati Uniti risalenti al periodo tra il 1973 e il 1976.

In uno dei cablogrammi datato 1973, l'allora sottosegretario di Stato della Santa Sede, l'arcivescovo Giovanni Benelli, considerava “propaganda comunista” le informazioni sui soprusi commessi dal regime militare.

In alcune dichiarazioni all'agenzia EFE, Coiro spiega che “probabilmente sono state note preliminari, perché le informazioni affidabili su ciò che stava accadendo in Cile non si sono avute in modo immediato”.

“Non si conosceva nel dettaglio l'ampiezza della violazione dell'istituzionalità”, ha osservato il portavoce episcopale, aggiungendo che ciò “può spiegare che i contenuti siano tanto discrepanti da quello che è stato l'atteggiamento della Chiesa in materia di diritti umani”.

In questo senso, ha ricordato il ruolo svolto fin dal primo momento dal cardinale Raúl Silva Henríquez, arcivescovo di Santiago del Cile, nella difesa dei diritti umani e nella creazione nel 1973 del Comitato Pro Pace e nel 1975 della Vicaria della Solidarietà.

Il cardinale, che è stato anche presidente della Conferenza Episcopale in piena dittatura, ha scritto nelle sue memorie che “la Chiesa cilena ha avuto nella Santa Sede un grande alleato nella difesa e nella promozione dei diritti umani”, ricorda Coiro nelle sue dichiarazioni a EFE.

L'opera di quel periodo di Silva Henríquez, morto nel 1999, è stata riconosciuta da tutti i settori della società cilena, ha ricordato il portavoce.

Secondo il documento filtrato da Wikileaks, l'allora sottosegretario di Stato del Vaticano indicava che i vescovi cileni gli avevano assicurato che le denunce sui mezzi di comunicazione internazionali circa la repressione successiva al golpe dell'11 settembre 1973 erano “infondate”.

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