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Sant'Angela Merici

Vergine e fondatrice

ANGELA

Benoit Lhoest CC

Angela Merici nasce il 21 marzo 1474 a Desenzano, piccola città sulla costa S-O del lago di Garda, in Lombardia nel territorio dell’allora Repubblica di Venezia, da Giovanni e Caterina dei Biancosi, famiglia della piccola nobiltà rurale proprietaria di alcuni terreni.

Rimane orfana all’età di dieci anni e insieme con l’ultima sorella si trasferisce presso i ricchi zii materni nella vicina città di Salò; qui avrebbe la possibilità di godere una vita agiata, ma preferisce dedicarsi alla preghiera, al lavoro domestico, alla penitenza.

Quando sua sorella, alla quale era affezionatissima, morì improvvisamente senza aver ricevuto gli ultimi sacramenti, la giovane Angela ne fu molto angosciata. Divenne terziaria francescana e accrebbe enormemente le sue preghiere e mortificazioni per la pace dell’anima di sua sorella, di cui pregò Dio di rivelarne la condizione; secondo la leggenda devozionale fu soddisfatta da una visione nella quale sua sorella era in compagnia degli angeli in Paradiso.

Presso il convento dei frati cappuccini vive un’esistenza radicalmente evangelica e riceve frequentemente l’Eucaristia, centro della sua vita. Porta una tunica di bigello e il velo bianco; la gente incomincia a chiamarla “Sur Angola”.

Ritorna a Desenzano nel 1497 circa e vi rimane fino al 1516, vivendo la vita normale delle giovani donne del paese, mantenendosi con il lavoro nel podere e nella vigna, dedicandosi soprattutto alla preghiera e alla penitenza, secondo la regola delle Terziarie.

Un’altra leggenda narra che un giorno, mentre si trova nei campi al Brudazzo di Desenzano per la mietitura, appartata a pregare nel momento della siesta, contempla, in una visione, una meravigliosa processione di angeli e di vergini che scendono dal cielo  su una scala suonando e cantando; una voce le trasmette un messaggio divino: istituirà una compagnia di vergini. Il tempo e le modalità della fondazione sarebbero rimasti a lungo nel segreto di Dio; trascorreranno infatti almeno 40 anni prima che Angela passi all’attuazione del disegno divino.

Nel 1516 si trasferisce a Brescia per sempre, su richiesta dei suoi superiori francescani, per consolare la nobile Caterina Patengola del dolore di aver perso marito e tre figli in breve tempo. Terminata la sua missione, l’anno seguente va ad abitare nella casa di un giovane mercante amico dei Patengola, Antonio Romano, dove rimane fino al 1529, probabilmente come guida spirituale al padrone e alla servitù, ma anche di molte persone che vanno a farle visita per avere consigli e conforto. Ricorrono a lei persino teologi e predicatori attratti dalla fama della sua sapienza. A lei si legano in un primo cenacolo spirituale, oltre ad Antonio Romano, anche Girolamo Patengola, nipote di Caterina e uno dei fondatori dell’Ospedale degli Incurabili, Agostino Gallo, Girolamo Chizzola, fondatore delle Accademie di Rezzato e di Brescia e ambasciatore della Serenissima presso l’imperatore Carlo V,  il pittore Moretto ed altri personaggi di spicco nella società bresciana.

È in questo periodo bresciano che Angela pratica diversi pellegrinaggi, sulla scia di molti santi del medioevo, tra i quali S. Orsola di cui è devotissima fin dalla fanciullezza: nel 1520 va a Mantova per visitare Osanna Andreasi (terziaria domenicana).

Secondo un’altra leggenda devozionale, nel 1524, mentre faceva un pellegrinaggio in Terra Santa, divenne improvvisamente cieca mentre era sull’isola di Creta, ma continuò il suo viaggio sui luoghi santi e guarì al suo ritorno mentre stava pregando davanti ad un crocifisso nello stesso posto dove era stata colpita dalla cecità poche settimane prima.

Quando, nell’anno del Giubileo 1525, era venuta a Roma per ottenere l’indulgenza, Pp Clemente VII (Giulio de’ Medici, 1523-1534), che aveva sentito parlare di lei e del suo successo come insegnante religiosa di giovani ragazze, la invitò a restare a Roma; ma Angela, che scansava la pubblicità, ritornò a Brescia.Muzio.

Nel 1529 si rifugia a Cremona con la famiglia dell’agronomo bresciano Agostino Gallo per sfuggire alle milizie di Carlo V; si ammala gravemente, ma poi guarisce miracolosamente e riprende la sua missione di guida spirituale delle persone di ogni ceto: signori come il duca Francesco Sforza esule a Cremona con la sua corte, religiosi, gente comune desiderosa di consiglio, conforto, conversione.

Nel 1530 Angela ritorna a Brescia, prima presso la famiglia Gallo e poi a S. Afra con Barbara Fontana; nel 1532 fa un secondo pellegrinaggio a Varallo, probabilmente per chiedere luce e forza nel rispondere alla chiamata ricevuta in giovinezza: fondare una compagnia di vergini. In questo periodo pensa e detta a Gabriele Cozzano la Regola della “Compagnia di S. Orsola”, che ha inizio ufficialmente il 25 novembre 1535 con le prime 28 ragazze. L’8 agosto 1536 giunge l’approvazione della Regola da parte del Vicario generale di Brescia mons. Lorenzo Muzio.

Il 18 marzo 1537, nel primo Capitolo della Compagnia Suor Angela viene eletta “Superiora e Madre Generale” a vita.

Nel 1539 cade malata e non si riprenderà più. In questo periodo detta al Cozzano i “Ricordi” e il “Testamento”, due brevi ma preziosi testi ricchi di spiritualità, caratterizzati dalla pedagogia dell’amore.

Il 27 gennaio 1540 Angela muore a Brescia, quando la Compagnia contava circa 150 figlie, presso la chiesa di S. Afra, dove il suo corpo mortale è ancora oggi custodito e venerato.

Angela Merici fu beatificata da Pp Clemente XIII (Carlo Rezzonico, 1758-1769), il 30 aprile 1768, e canonizzata, il 24 maggio 1807, da Pp Pio VII (Barnaba Chiaramonti, 1800-1823) nella Basilica di S. Pietro.

  1. Angela Merici è Patrona di Desenzano del Garda dal 1962.
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