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San Giovanni di Montemarano

Vescovo

GHENT ALTARPIECE

Jan van Eyck | Public Domain

Giovanni nasce certamente a Montemarano, ma i fogli della “Legenda” che parlavano della sua nascita, della sua fanciullezza e della sua gioventù non sono giunti fino a noi perché andarono distrutti in un incendio della cattedrale avvenuto verso il 1500.

È giunta fino ai noi, invece, la sua statua, che lo ritrae come un pastore buono e saggio, ma con lo sguardo di un bimbo.

Fu un sacerdote umile e attivo, senza mai mettersi in vista, sempre disponibile verso chi avesse avuto un bisogno spirituale o materiale scontrandosi anche con i potenti per difendere i deboli.

I suoi meriti furono riconosciuti dal clero e dal popolo che, quando la diocesi restò vacante, lo vollero vescovo di Montemarano.

Per questo, quando il 2 luglio 1084 giunse a Salerno S. Gregorio VII (Ildelbrando Aldobrandeschi di Soana, 1073-1085), in fuga dalla persecuzione dell’imperatore Enrico IV, da Montemarano gli inviarono una delegazione. Il pontefice accolse favorevolmente i montemaranesi che chiesero la nomina del proprio concittadino Giovanni a vescovo della loro chiesa. Fu lo stesso Pp Gregorio VII, quando ebbe ai suoi piedi Giovanni, che pure si era dichiarato indegno di così alta carica, a convincerlo ad accettare.

Nominato, quindi, dal Papa e consacrato nello stesso anno 1084 nella cattedrale di Benevento da Roffredo I, arcivescovo di questa città, si rilevò pienamente all’altezza dei compiti a lui impartiti dal pontefice, dimostrandosi contemporaneamente uomo di fede e di azione.

Si occupò con impegno per una conversione profondamente spirituale in un secolo di corruzione, ignoranza e concussione, ma senza tralasciare il bene materiale dei suoi concittadini.

Per mostrare la sua carità cristiana viene citato il seguente episodio: le terre rese infruttuose da carestie e incursioni di Saraceni e Normanni e i beni della mensa vescovile non potevano aiutare tutti. Così egli, con i suoi operai, dissodò i folti boschi appartenenti alla mensa vescovile e, con l’acqua del fiume Calore, rese fertile il terreno per aiutare il popolo.

Muore il 14 aprile 1094, secondo la data tradizionale, o nel 1095, secondo gli studi e le ricerche più approfondite effettuate dal prof. Mario Gagliardo.

Venne da subito inumato nella Cripta della Cattedrale, “in loco eminenti”, dove ancora si conserva insieme con le sue reliquie ancora incorrotte dopo tanti secoli.

  1. Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto, 1903-1914) confermò, nel 1906, il culto“ab immemorabilis”.S. Giovanni viene festeggiato sia il 14 aprile, giorno del “dies natalis” (Martirologio Romano), che il 21 agosto a Montemarano, di cui è il S. Patrono e dove, in Piazza del Popolo, è stata posta una statua in bronzo che lo rappresenta a figura intera.

Nella cattedrale dell’Assunta a Montemarano, di S. Giovanni ci sono: le reliquie, custodite nell’urna collocata sotto l’altare di marmo, cinto da una balaustra in legno finemente intagliato; un affresco (secolo XIII-XIV) nell’abside centrale, ritrovato durante i lavori di restauro ed attribuito alla scuola di Giotto; un busto in legno (secolo XV).

Significato del nome Giovanni: “il Signore è benefico, dono del Signore” (ebraico). 

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