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Daily Prayer
Meditazione del giornomartedì 28 Settembre

San Bonaventura (1221-1274)

francescano, dottore della Chiesa

Itinerario della mente a Dio, cap. 7,1.2.4.6; Opera omnia, 5,312-313

«Si diresse decisamente verso Gerusalemme»

Cristo è la via e la porta (Gv 14,6; 10,7). Cristo è la scala e il mezzo (...), «il mistero nascosto da secoli» (Mt 13,35)). Chi si rivolge decisamente a Cristo con dedizione assoluta, e fissa lo sguardo sul crocifisso Signore mediante la fede, la speranza, la carità, la devozione, l'ammirazione, l'esultanza, la stima, la lode e il giubilo del cuore, fa con lui la Pasqua (cfr Mc 14,14), cioè il passaggio; attraversa con la verga della croce (cfr. Es 14,16) il Mare Rosso. (...) Ma perché questo passaggio sia perfetto, è necessario che, sospesa l'attività intellettuale, ogni affetto del cuore sia integralmente trasformato e trasferito in Dio. È questo un fatto mistico e straordinario che nessuno conosce se non chi lo riceve (Ap 2, 17). Lo riceve solo chi lo desidera, non lo desidera se non colui che viene infiammato dal fuoco dello Spirito Santo, che Cristo ha portato in terra. Ecco perché l'Apostolo afferma che questa mistica sapienza è rivelata dallo Spirito Santo (1Cor 2,10).

Se poi vuoi sapere come avvenga tutto ciò, interroga la grazia, non la scienza (...), l'oscurità non la chiarezza, non ciò che brilla ma il fuoco che infiamma tutto l'essere e lo inabissa in Dio con la sua soavissima unzione e con gli affetti più ardenti. Ora questo fuoco è Dio e questa fornace si trova nella santa Gerusalemme (Is 31,9); ed è Cristo che li accende col calore della sua ardentissima passione. (...) Chi ama tale morte, può vedere Dio, perché rimane pur vero che: «Nessun uomo può vedermi e restar vivo» (Es 33,20).

Moriamo dunque ed entriamo in questa oscurità; facciamo tacere problemi, concupiscenze e fantasie. Passiamo con Cristo crocifisso, «da questo mondo al Padre» (Gv 13,1), perché, dopo averlo visto, possiamo dire con Filippo «questo ci basta» (Gv 14,8); ascoltiamo con Paolo: «Ti basta la mia grazia» (2Cor 12,9); rallegriamoci con Davide, dicendo: «Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre» (Sal 72,26).

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