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Stanchi della vostra memoria da pesce rosso? Provate questo metodo

KOBIETA COŚ ZAPOMNIAŁA

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Edifa - pubblicato il 30/06/20

Volete acquisire una memoria infallibile o diventare più attenti? Qualunque sia la vostra età ed il vostro percorso, è possibile! Basta conoscere il proprio tipo di memoria e adottare il metodo giusto.

di Caroline de Fouquières

Trattenere l’essenziale, scartare il superfluo… nell’era digitale, Anne de Pomereu, docente di memoria e metodologia, suggerisce alcune strategie per migliorare la nostra memoria.

È veramente utile migliorare la nostra memoria nell’era dell’intelligenza digitale?

La memoria è essenziale per ragionare: possiamo pensare in modo intelligente solo se abbiamo un minimo di conoscenze. Più il nostro mondo si digitalizza, più è importante avere una buona memoria. Oggi viviamo in un mondo sovraccarico di informazioni e poiché la memoria è associativa, abbiamo bisogno di avere dentro di noi dei punti fermi che ci facciano da riferimento e che ci aiutino ad accogliere e a conservare le novità. Se le fake news funzionano così bene è perché le persone trascurano di acquisire le conoscenze che dovrebbero permettere loro di chiedersi: è vero o è falso?

Dobbiamo ricordare tutto?

Ricordare tutto sarebbe tanto assurdo quanto inutile! Non bisogna temere di dimenticare, è una nobile funzione della memoria, non ne è l’altra faccia. Una memoria difettosa permette di trattenere l’essenziale e di scartare il superfluo ed inoltre l’oblio è necessario per riprendersi da un trauma o da un lutto. L’obiettivo non è quello di immagazzinare delle nozioni da ripetere come un pappagallo, ma ciò che conta è memorizzare delle solide conoscenze che permettano alla nostra libertà interiore di svilupparsi, di accrescere la nostra capacità di prendere delle decisioni nella verità, senza pressioni sociali o ideologiche. Quando possiamo contare su ciò che abbiamo acquisito, guadagniamo in autostima e in pace interiore.

Perché alcuni hanno la memoria di un elefante e altri quella di un pesce rosso?

C’è una disuguaglianza nella distribuzione di questa facoltà alla nascita. Ma non c’è niente di definitivo! Tutti possiamo acquisire una memoria straordinaria, perché la memoria si impara e si consuma solo se non la usiamo.

Esistono diversi tipi di memoria?

Le nostre capacità sono distribuite in modo differente in noi. Noi parliamo spesso di memoria visiva, uditiva o cinestesica. Più precisamente si tratta di memoria dei numeri, dei nomi astratti, dei testi e delle poesie, di testi di canzoni, dei nostri ricordi personali, dei luoghi, delle persone che incontriamo. L’imaging medico ha confermato che la nostra memoria è plurale: la memoria a breve termine (che si deteriora con l’età) memorizza le informazioni (numero e durata limitata) prima di trasferirle nella memoria a lungo termine, la quale è a sua volta costituita dalla memoria dei gesti o memoria procedurale (andare in bicicletta, nuotare, guidare, ecc.), una memoria semantica (conoscenze apprese) e una memoria episodica (i nostri ricordi).

Come possiamo scoprire il nostro tipo di memoria?

Basta chiedersi: cosa so memorizzare senza difficoltà? Cosa è più difficile per me? Ho molta difficoltà a ricordare i nomi delle persone, ma riesco invece a ricordare facilmente i numeri. Per esempio, mia figlia ricorda i testi delle canzoni ascoltandole solo due o tre volte, io devo fare lo sforzo di impararli separatamente dalla melodia per ricordarli.

Quale metodo consiglia lei per migliorare la nostra memoria?

Facendo affidamento su ciò che la memoria fa senza sforzo, la memoria stessa ricorda perfettamente i luoghi e le immagini, quindi useremo la nostra immaginazione per trasformare le cose che vogliamo ricordare in immagini-indizio, quelle che io chiamo “immagini mentali”. Poi, sistemeremo queste immagini in luoghi reali, appese ai punti di passaggio, distribuite in un certo ordine. L’ordine dei luoghi mantiene l’ordine delle cose : questo è il famoso “palazzo della memoria”, ereditato dai greci, ben noto ma poco utilizzato. Poche conoscenze ben ancorate sono sufficienti ad accoglierne molte senza sforzo.

Amo la storia, ma mischiavo tutto e non ricordavo nulla fino a quando non ho imparato la cronologia dei re e dei presidenti. Ho fatto una lista con le date in cui hanno regnato, poi ho registrato le informazioni trasformando i nomi e le date in immagini mentali nel mio “palazzo della memoria”, ho messo nella stessa stanza tutti i re che hanno regnato nello stesso secolo. Con le mie conoscenze cronologiche, posso apprezzare adesso meglio i programmi storici e ricordare facilmente i libri che ho letto. Questa è quella che io chiamo la ‘strategia dell’appendiabiti’.

In cosa consiste questa strategia?

Consiste nel non imparare a memoria stupidamente. Per poter memorizzare in modo duraturo, è necessario selezionare circa il 20% del contenuto – che è il minimo necessario e sufficiente – che voi “codificherete” solidamente, e che permetterà di recuperare tutto il resto senza sforzo.

Secondo lei, l’attenzione è la porta d’accesso alla memoria. Nella nostra società piena di rumore e di schermi, l’attenzione non è resa difficile?

Senza attenzione, non c’è memoria! Eppure la nostra attenzione è fragile, indocile, sempre attratta da ciò che è più facile. È ambita dai produttori di contenuti (Facebook, Twitter, Snapchat, Instagram…) che sono avidi di rubarcela. Per esempio, noi vogliamo lavorare, ma sprechiamo facilmente due ore a sfogliare le nostre news feed… Oggi, coloro che hanno successo e che sono realizzati sono quelli che sono in grado di controllare la loro attenzione e di resistere alla tentazione del multitasking.

Una buona memoria rende felici?

Certo che sì! Simone Weil dice nel suo trattato sull’attenzione: “L’intelligenza può essere guidata solo dal desiderio. Perché ci sia desiderio, ci deve essere piacere e gioia. L’intelligenza porta frutti solo nella gioia.” Non è lo stesso conoscere un salmo a memoria o leggerlo nel proprio messale. Ripetere una preghiera aumenta la gioia spirituale e avvicina a Dio. Conoscere a memoria una poesia di Baudelaire, una canzone di Aznavour o il brano sul naso di Cyrano rende felici. Fare l’arringa senza appunti, per un avvocato, potenzia gli argomenti. Nella memoria c’è una pedagogia della felicità.

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