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Tutto ciò che dovete sapere sull’allattamento

MUM, CHILD, SUNNY

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Edifa - pubblicato il 21/11/19

Sempre pronto, alla temperatura giusta, sterile ed… economico: ecco le qualità del latte materno. Cosa c’è di più bello di allattare al seno il proprio figlio dopo averlo portato in grembo per nove mesi? Se avete scelto di allattare, ecco dei consigli per preparare un allattamento perfetto e creare un rapporto speciale con il vostro bambino.

di dott.ssa Cécile Maître 

Durante le ultime settimane di gravidanza, massaggiate il seno con olio di mandorle dolci, tirando dolcemente i capezzoli tra le vostre dita e strofinateli con un asciugamano leggermente ruvido per poter rendere la pelle più resistente. Sin dall’inizio della gravidanza, il seno aumenta di dimensione e necessita di cure per tutto il periodo dell’allattamento: evitate di prendere troppo peso, portate un reggiseno di cotone della misura giusta, applicate della crema sul petto e fate ginnastica o nuoto per rinforzare la schiena.

Quando dare la prima poppata? 

Idealmente, il neonato dovrebbe essere messo sul seno materno sin dalla nascita dopo le prime cure perché il riflesso di suzione è al massimo livello durante le prime sei ore. Inoltre stimolare i capezzoli e dare numerose poppate sin dall’inizio favorisce la montata lattea.

Il colostro dei primi giorni, ricco di anticorpi, si trasformerà gradualmente in latte più nutriente dopo tre settimane. Anche durante la poppata la composizione del latte si modifica: all’inizio è leggero e dissetante, in seguito si arricchisce di proteine e di grassi che permettono al bebè di saziarsi.

C’è un ritmo da seguire nelle settimane successive? 

Durante le prime tre settimane proponete alternativamente entrambi i seni ad ogni poppata per favorire l’allattamento. Poi alternerete dando un solo seno ad ogni poppata. La durata media di una poppata dev’essere di 20 minuti, tranne durante i primi giorni in cui dura di meno.

Allattare a richiesta è più semplice e più naturale, ma i primi giorni possono rivelarsi difficili. Non ci saranno problemi in ospedale, ma preparatevi ad un ritorno a casa un po’ complicato. Per quanto possibile, organizzatevi e chiedete aiuto, ciò è essenziale per riuscire a perseverare nel tempo. Inoltre, vivete e dormite al ritmo del vostro bebè e vedrete che pian piano si regolerà e reclamerà il latte ad intervalli regolari. Rispettate, per quanto possibile, un intervallo di minimo due ore o due ore e mezza tra una poppata e l’altra perché è il tempo necessario affinché il latte sia digerito.

Come attaccare correttamente il neonato al seno?

Innanzitutto prendetevi il tempo di trovare una posizione comoda; la posizione sdraiata è ideale durante i primi giorni, di notte o dopo un parto cesareo. Sdraiatevi sul fianco, con il collo e la schiena adagiati su un cuscino e il bebè sdraiato di fronte a voi. Se vi sedete, optate per una poltrona con dei braccioli e un poggiatesta oppure aggiungete dei cuscini per essere ben sostenute. Più sarete rilassate e riposate, più l’allattamento andrà meglio.

Per evitare le ragadi al seno assicuratevi che il bebè prenda nella sua bocca tutta l’areola e non solamente il capezzolo. Inoltre controllate che la testa del bambino sia ben posizionata, in linea con il suo corpo, altrimenti eserciterà una pressione eccessiva sul capezzolo.

Come capire se il vostro bebè ha mangiato abbastanza?

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Alena Ozerova | Shutterstock

Non è necessario pesare il bebè prima e dopo la poppata (questa misura è necessaria solo se sta perdendo peso), basta osservarlo: quando è sazio si addormenta velocemente, altrimenti si agita e chiede ancora da mangiare. La curva del peso vi rassicurerà, ma non fatene un’ossessione.

Come affrontare i piccoli problemi? 

Devono essere trattati appena compaiono, al fine di evitare delle complicazioni dolorose. Per prevenire le ragadi, dovete preparare i capezzoli sin dalla gravidanza. Se il dolore si fa sentire, potrete ridurlo applicando del ghiaccio prima della poppata o utilizzando dei paracapezzoli. Dopo l’allattamento asciugate accuratamente i capezzoli e applicate una crema cicatrizzante. Evitate la macerazione della pelle cambiando regolarmente le coppette assorbilatte.


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Quando c’è un ingorgo mammario il seno diventa gonfio e doloroso. Questo incidente è da temere soprattutto durante la produzione del latte (tre o quattro giorni dopo il parto) e nel momento dello svezzamento. Se si verifica, mettete un asciugamano caldo sui seni, oppure una borsa d’acqua calda o fatevi una doccia calda. Estraete manualmente il latte in eccesso (chiedete al personale medico di mostrarvi come fare) o eventualmente utilizzate un tiralatte (con dolcezza per non ottenere l’effetto contrario e favorire l’allattamento).

Tutti questi problemi normalmente scompaiono, ma non esitate a consultare un medico se vi viene la febbre.

È necessario seguire una dieta particolare?

Come durante la gravidanza, non c’è bisogno di mangiare per due! Aumentate le dosi ma in modo ragionevole, cercate di frazionare i pasti durante la giornata, bevete molto (tra i due e i tre litri di acqua al giorno) e variate la vostra dieta. Evitate alcune verdure che danno un gusto troppo forte al vostro latte, come il cavolo, l’aglio e la cipolla e limitate gli alimenti che possono avere un effetto astringente, come gli agrumi e quelli che possono provocare coliche e gas nel bebè. Sopprimete l’alcool e diminuite le bevande stimolanti, come il caffè, il tè e la Coca-Cola.


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Dovete lasciarvi guidare dalla salute del vostro bebè, dalla sua digestione e dall’aspetto delle sue feci: è ciò che meglio vi dirà di ciò che sopporta o meno. Potete anche bere della birra senza alcool, nota tra l’altro per far aumentare la quantità di latte prodotto.

L’allattamento e il ritorno del ciclo mestruale

L’allattamento blocca l’ovulazione. Per fare in modo che questo effetto duri, il bebè deve essere allattato completamente al seno con un’alta frequenza di poppate (almeno sei al giorno) e con un intervallo massimo di quattro ore tra una poppata e l’altra. È ciò che succede durante i primi due o tre primi mesi dell’allattamento. Durante questo periodo, la possibilità di una nuova gravidanza è dunque molto poco probabile, ma comunque possibile. È quindi indispensabile conoscere bene sé stessi e continuare ad applicare i metodi di auto-osservazione per determinare il verificarsi dell’ovulazione. Non esitate a chiedere consiglio a degli specialisti di metodi naturali di regolazione delle nascite, soprattutto durante il periodo delicato dello svezzamento.

Come riuscire la fase dello svezzamento? 

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Dovete pianificarlo in anticipo e prendervi del tempo. Contate circa una ventina di giorni, cominciate con il sostituire una poppata con un biberon per alcuni giorni, poi eliminate un’altra poppata, distanziata dalla prima. Aspettate qualche giorno e fate la stessa cosa per le altre poppate. Quelle del mattino e della sera, così pratiche, sono generalmente quelle che le mamme tengono più a lungo e sono anche i momenti della giornata in cui il latte è più abbondante.

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